A Vivaro si pensa di intitolare una via o un’area a Silvio Berlusconi.
L’amministrazione comunale di Vivaro va avanti con la procedura per intitolare una via o un’area all’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, scomparso un mese fa. A confermarlo è il sindaco, Mauro Candido.
Poiché a Vivaro non esiste una strada ancora priva di un’ufficiale intitolazione, si sta pensando di seguire la procedura per il cambio di nome di una strada già esistente, che successivamente verrà sottoposta alla Prefettura dal momento che è trascorso meno di un decennio dalla morte di Berlusconi. Ma si sta considerando la possibilità di intitolare un giardino, uno spazio o un’area.
I contrari.
L’iniziativa di intitolare una via o un’area a Silvio Berlusconi suscita dibattiti e reazioni diverse a Vivaro e non solo. Uno dei primi a prendere posizione è stato il segretario del Pd provinciale di Pordenone Fausto Tomasello.
“Abbiamo espresso cordoglio e partecipato al lutto, la nostra segretaria nazionale è stata ai funerali di Stato, abbiamo osservato il minuto di silenzio prima dell’inizio del Consiglio comunale del 12 giugno 2023, ma non saremo complici di una beatificazione di Silvio Berlusconi. A qualsiasi idea di intitolazione di strade e piazze o altro il Partito democratico sarà sempre contrario, lo proponga l’Amministrazione comunale di Vivaro o chiunque altro”.
“Non dimentichiamo le leggi ad personam – spiega il segretario dem – la mercificazione di tutto, lo svilimento dell’etica pubblica di questi trent’anni. Il PD ha mantenuto un doveroso rispetto istituzionale ma rimane la distanza incolmabile con scelte politiche e comportamenti di un personaggio che per noi non deve diventare esempio“.
“Da avversari politici – aggiunge il consigliere regionale e capogruppo dem a Pordenone Nicola Conficoni – la comunità democratica ha partecipato in modo sincero al diffuso cordoglio che ha suscitato la scomparsa di Berlusconi, anche per rispetto del coinvolgimento emotivo dei molti che ne hanno apprezzato l’impegno su diversi versanti. Ma la proposta di intitolare un luogo pubblico al fondatore di Forza Italia e al protagonista di vicende a dir poco discusse, è decisamente inopportuna. La sua esperienza – sottolinea – è tanto controversa quanto divisiva”.