Sciopero all’Ikea di Villesse: presidio dei lavoratori contro il mancato rinnovo del contratto

sciopero ikea villesse

In sciopero i lavoratori dell’Ikea del punto vendita di Villesse.

Sciopero dei lavoratori del punto vendita Ikea di ViIlesse, che si sono mobilitati in presidio questa mattina davanti all’ingresso principale del centro commerciale Tiare. Lo sciopero nazionale di tutti i dipendenti dell’Azienda è stato indetto dalle Organizzazioni Sindacali Nazionali unitariamente, a seguito della rottura del tavolo delle trattative sul rinnovo del Contratto Integrativo, scaduto nel 2018.  

La UILTuCS Friuli Venezia Giulia, come sindacato rappresentativo nel punto vendita Ikea di Villesse, denuncia che l’azienda, nonostante abbia raddoppiato il proprio fatturato rispetto ai livelli pre-covid grazie alla professionalità delle sue lavoratrici e dei suoi lavoratori, confermandosi Azienda leader nel settore della Grande Distribuzione Organizzata, ha totalmente ignorato le richieste dei lavoratori miglioramento delle condizioni lavorative, anzi proponendo sul tavolo della trattativa richieste di deroghe peggiorative rispetto alle condizioni previste dal contratto nazionale, limitando diritti già acquisiti e non rispettando quei principi di democraticità ed inclusività di cui l’azienda stessa si vanta di ergersi a portabandiera nella narrativa pubblicitaria.

In un’impresa che vede le relazioni territoriali ridotte al minimo, dove vengono negate le agibilità sindacali nei negozi di prossimità, con un gran numero di lavoratori assunti part time e senza possibilità di integrazione oraria, Ikea propone ulteriormente di ottenere il mancato riconoscimento delle maggiorazioni ai nuovi assunti, un sistema derogatorio rispetto alle condizioni contrattuali sulle professionalità e l’obbligatorietà del lavoro festivo. Il tutto a fronte di una proposta di aumento di meno di 100 euro all’anno sulle maggiorazioni domenicali  e festive, di 150 euro una tantum  (per i full time) da erogare in welfare, oltre che la prospettiva di un aumento del premio individuale di cui però l’impresa non ha chiarito i termini di calcolo. Richieste che le Organizzazioni Sindacali ritengono assolutamente inaccettabili.

le richieste dei sindacati.

“Il peggioramento delle condizioni lavorative si riflette anche sui dipendenti del p.v. Villesse” fa sapere Marisa Furlan, Coordinatrice territoriale della UILTUCS FVG ed organizzatrice del presidio sindacale locale: “in questi anni, ad esempio, abbiamo assistito a grosse difficoltà con il personale che usufruisce della L.104/92 o che hanno delle limitazioni; altri lavoratori invece sono stati adibiti a mansioni superiori senza la retribuzione corrispondente per oltre un anno, e ad un mese dal termine del “percorso di crescita” venivano spostati in altri reparti facendogli ricominciare il percorso da zero; in questo modo Ikea organizza un perverso meccanismo di dequalificazione del venditori, che  dovrebbero invece essere considerati come il vero valore aggiunto di questa impresa , soprattutto in un quadro internazionale che vede il marchio alle prese con forti aumenti dei prezzi dei propri prodotti e difficoltà nei rifornimenti. La misura è colma, e alla sordità prolungata dell’azienda alle nostre rimostranze non ci resta che la via dello sciopero. I lavoratori non sono di certo disposti a barattare un peggioramento delle condizioni lavorative così sostanziale a fronte di aumenti che valgono meno di un caffè al giorno”.

“Ancora più grave è la richiesta di Ikea di pretendere l’obbligatorietà del lavoro festivo” aggiunge Domenico Altieri, Responsabile dell’Ufficio Vertenze della UILTUCS FVG. “il Contratto Nazionale prevede che il lavoro festivo sia facoltativo ed Ikea ai suoi lavoratori chiede di firmare una clausola di disponibilità che i lavoratori hanno sempre rispettato in una logica di equa turnazione tra colleghi. L’azienda però intende forzare questa disponibilità intendendola come vero e proprio obbligo di poter disporre a suo piacimento delle turnazioni festive senza prendere in considerazione l’equità, le esigenze e le disponibilità dei singoli dipendenti; su questo tema la UILTUCS FVG ha già aperto una vertenza con il p.v. di Villesse e in quest’ottica la richiesta di considerare obbligatorio il lavoro festivo è una richiesta irricevibile che non accetteremo a nessuna condizione.”

“La UILTuCS Friuli Venezia Giulia sostiene con forza la mobilitazione dei lavoratori IKEA del punto vendita di Villesse, commenta Matteo Calabrò, Segretario Generale della UILTuCS FVG, che oggi, sabato 15 marzo, manifestano contro le inaccettabili proposte aziendali. La vicenda di IKEA è l’emblema di un modello economico che troppo spesso privilegia gli utili aziendali rispetto alla dignità e ai diritti dei lavoratori.

La politica aziendale di IKEA, che registra fatturati record grazie alla dedizione e alla professionalità dei suoi dipendenti, è diventata ormai insostenibile e contraddittoria rispetto ai valori di sostenibilità sociale e inclusività che l’azienda sbandiera nelle proprie campagne pubblicitarie.

Come UILTuCS FVG denunciamo non solo la deriva delle condizioni lavorative, ma anche l’indebolimento sistematico delle relazioni sindacali territoriali. È inaccettabile che un’azienda leader del settore, anziché rappresentare un modello positivo di contrattazione e collaborazione con le parti sociali, adotti comportamenti regressivi e penalizzanti nei confronti dei suoi lavoratori, scaricando su di loro i costi della competitività.

Ribadiamo quindi che la lotta portata avanti oggi dai lavoratori IKEA è una battaglia fondamentale per difendere non solo diritti acquisiti con anni di sacrifici, ma anche un modello di relazioni industriali basato sul rispetto reciproco e sulla valorizzazione della professionalità dei dipendenti.

Come UILTuCS FVG continueremo con determinazione ogni iniziativa necessaria per riaffermare la dignità del lavoro e la centralità delle persone nelle scelte aziendali.”

La risposta di Ikea.

IKEA conferma che, purtroppo, le negoziazioni relative al rinnovo del Contratto Integrativo Aziendale si sono interrotte dopo una lunga e importante trattativa, avendo appreso che le Organizzazioni Sindacali hanno ritenuto non soddisfacente la proposta aziendale presentata.

Pur nel rispetto delle decisioni dei sindacati, siamo dispiaciuti dell’esito riscontrato, in quanto l’impegno dell’Azienda era volto a migliorare ulteriormente le condizioni economiche già riconosciute a tutti i co-worker dall’attuale Contratto Integrativo con interventi sia sul versante del welfare che delle maggiorazioni, in IKEA già ampiamente migliorative rispetto a quanto previsto dal contratto nazionale.

In particolare, la proposta di IKEA intendeva incrementare le maggiorazioni per il lavoro domenicale e festivo e creare un premio uguale e inclusivo accessibile a tutti i co-worker, con un significativo aumento degli importi: ad esempio per un addetto vendita full time l’importo del premio avrebbe superato i €2.000 lordi. Inoltre, sarebbero stati previsti maggiori investimenti in formazione per sostenere i percorsi di sviluppo dei co-worker attraverso l’accrescimento delle competenze specialistiche, e l’introduzione di un importo annuale per tutti i lavoratori da poter spendere su una piattaforma di welfare in beni o servizi. Infine, la nostra proposta comprendeva ulteriori benefit innovativi quali un supporto alle persone che accedono a percorsi di procreazione medicalmente assistita o nei confronti di co-worker che intraprendono percorsi di transizione di genere.

IKEA ribadisce di non aver proposto alcun peggioramento rispetto a quanto già riconosciuto dalle normativa e dal Contratto Integrativo vigente. In tal senso, ad applicare il Contratto Integrativo vigente e con esso tutti i benefici in esso previsti.

Infine, per quanto riguarda le aperture dei nuovi formati (PAOP), IKEA ribadisce che si tratta di formati innovativi che consentono di essere più vicini alle esigenze dei clienti e precisiamo che all’interno degli stessi tutti i diritti sindacali previsti dalla normativa vigente sono garantiti.