Banda internet ultra larga, il piano per i comuni delle Valli del Natisone

Il piano per la banda internet ultra larga nelle Valli del Natisone.

“La Regione ha più volte sollecitato sui diversi tavoli tecnici e politici la necessità di garantire un adeguato servizio della Banda ultra larga nei Comuni delle Valli del Natisone”. Lo ha ribadito l’assessore Fvg alle
Infrastrutture
Graziano Pizzimenti, rispondendo a un’interrogazione in Consiglio regionale per evidenziare che, nonostante il bando del Ministero dello sviluppo economico non prevedesse ancora l’inclusione nel collegamento in fibra ottica degli enti locali con meno di 25 immobili, il Comitato di coordinamento del Piano aree bianche-Banda ultra larga ha ottenuto il reinserimento nella fase di progettazione dei sette Comuni delle Valli.

La particolare conformazione del territorio delle vallate considerate necessita infatti che il servizio sia erogato con tecnologia mista, Fibra/FWA (Fixed Wireless Access); per questo non potrà quindi essere garantito a tutte le unità immobiliari un collegamento in banda ultra larga ad almeno 30 Mbps. Nel contempo, ha puntualizzato l’assessore, su richiesta della Regione la Open Fiber, incaricata dei lavori di diffusione della banda larga, ha provveduto a comunicare i termini di attivazione del servizio, che avverrà: a Drenchia entro l’estate 2022, a Grimacco entro l’estate 2022, a Pulfero entro marzo 2022, a San Leonardo entro febbraio 2022, a San Pietro al Natisone entro febbraio 2022, a Savogna entro l’estate 2022, a Stregna entro l’estate 2022.

L’esponente regionale ha poi evidenziato che, in linea con le indicazioni della Ue, è stato avviato il Piano nazionale ‘Italia a 1 GB’, approvato il 27 luglio dal Comitato interministeriale per la transizione digitale e finanziato nel Pnrr, che ha come obiettivo la realizzazione di infrastrutture in banda ultra larga che garantiscano la connettività ad almeno 1 GB sull’intero territorio nazionale entro il 2026, collegando i civici delle unità immobiliari nei quali non è né sarà presente nei prossimi cinque anni alcuna rete idonea a fornire connettività stabile ad almeno 300 Mbit/s in download. Sarà poi il Mise, ad avviare entro l’anno la consultazione pubblica per il cosiddetto intervento ‘Case Sparse’.

Inoltre, il tema della copertura mobile della montagna è da tempo all’attenzione della Giunta regionale, tanto che, come ha aggiunto l’assessore, è stato attivato un tavolo di confronto con gli operatori allo scopo di individuare un percorso atto a garantire un servizio di connettività anche alle aree montane sprovviste di copertura 3G e 4G. A tale proposito, la Regione si impegnerebbe nei confronti degli operatori a realizzare e mantenere i tralicci nelle aree particolarmente svantaggiate, lasciando agli operatori il compito di installare, attivare, mantenere le antenne necessarie, anche mettendo a disposizione appositi contributi.

La Regione sta inoltre predisponendo a valere sul Por-Fesr una nuova proposta di connettività che punti a servire le aree remote e i percorsi turistici maggiormente frequentati, realizzando una sorta di ‘bolla’ Wi-Fi nei parcheggi, nelle aree di sosta, nei rifugi. Tali strutture considereranno anche le esigenze della telefonia mobile. Infine, ha concluso l’assessore, il Mise ha ultimato il primo censimento della rete mobile, che sarà utile per ottenere un disegno chiaro della connettività specialmente nelle aree extraurbane, con l’obiettivo di realizzare il Piano Italia 5G, a valere sui fondi del Pnrr.