Le voci da Friuli Doc che si è aperto a Udine.
Il Friuli si apre in tutta la sua magnificenza e gioia. E poco dopo l’inaugurazione tutti i presenti da Piazza Libertà si sono diretti incuriositi verso gli stand, accompagnati dal leggero chiacchiericcio di sottofondo della folla e i profumi delle specialità gastronomiche nelle vicinanze.
L’entusiasmo è soprattutto quello di chi, da lungo tempo, è uno standista affezionato e propone le sue delizie al pubblico. “Noi partecipiamo al Friuli Doc da 15 anni e portiamo il nostro formaggio tipico di Sauris” esordisce Sebastiano Crivellari titolare di Malga Alta Carnia – formaggi di Malga, dietro il suo bancone di formaggi accanto al Duomo. E prosegue fiducioso: “Speriamo che quest’anno vada bene, il fatto che a differenza dell’anno scorso non ci siano i varchi d’ingresso, ci rassicura perché con più proibizioni la gente passava meno”.
Uscendo da piazza Duomo incontriamo poi intento nella lavorazione manuale della polenta Ervin Puntel di La Polenta di Carnia: “Tanti anni almeno una quindicina partecipò a questo evento, propongo i piatti della tradizione montana, con gusti forti e decisi. Ma non mancano anche dolci come strudel, per esempio la torta di mele”. E sorridendo prosegue: “Ogni anno cerchiamo di proporre un piatto tipico della nostra cultura attingendo dai cibi dei lavoratori nel bosco per migliorarli, e presentarli in chiave nuova. Per me, è una gioia essere qui, soprattutto perché l’anno scorso è stato l’unico che ho saltato in tutti questo anni di continuità”.
Poi c’è Ezio Della Mea, un signore cortese che offre gli assaggi ai passanti delle sue deliziose creme alle erbe carniche e le racconta con passione: “Anche io come tanti sono qui da 15 anni, le erbe invece vengono dalla Carnia e dai confini dell’Austria, mentre raccogliamo a febbraio e marzo anche in pianura. Abbiamo erbe di montagna come il tarassaco o gli asparagi selvatici, e creiamo anche delle creme come quella di ortiche che vengono usate nei piatti tipici, contorno o antipasto”.
Infine, dalla Carnia non poteva mancare all’appello Roberto De Caneva, contitolare della società agricola Iubex con Serena di Viesto, che si occupano di produzione e vendita del fagiolo tipico carnico. Con la musica della fisarmonica in sottofondo dalle casse si pronuncia orgoglioso: “Abbiamo come unico prodotto il fagiolo della Carnia da ben 16 anni, usatissimo nel tipico minestrone di fagioli, piatto carnico invernale, caldo e corposo. Ricco di proteine che aiuta a sostenere tutta la giornata, sono molto contento perché ora che la proteina vegetale è sempre più preferita a quella animale si lavora anche di più” conclude.