Successo per la mostra “La forma dell’infinito” a Casa Cavazzini.
Il successo della mostra “La forma dell’infinito“ – a dispetto delle limitazioni imposte dalla pandemia – spinge il Comune di Udine a raddoppiare gli sforzi per valorizzare Casa Cavazzini e attrarre in città il turismo dell’arte. Lo ha spiegato oggi l’assessore alla Cultura, Fabrizio Cigolot, al presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin, che ha visitato la mostra dei record in uno degli ultimi giorni di apertura.
“Si tratta di un’importante operazione culturale – ha commentato il presidente – che ha consentito a migliaia di cittadini udinesi, a tanti studenti delle scuole e a moltissimi turisti di immergersi nella bellezza dell’arte. Sessantamila ingressi rappresentano anche un prezioso volano per il turismo, in grado di generare un significativo indotto. E bene fa il Comune a proseguire in questa direzione con altre mostre e con i progetti legati alla ristrutturazione del teatro Odeon“.
Zanin ha voluto osservare da vicino il risultato dei lavori di adeguamento di Casa Cavazzini, realizzati anche grazie a un contributo della Regione. In vista dell’importante esposizione – curata da don Alessio Geretti, che da molti anni organizza a Illegio apprezzate mostre artistiche – le sale sono state attrezzate a livello di sistemi di sicurezza, impianto luci e climatizzazione, in modo da poter ospitare in totale sicurezza i cinquanta dipinti, provenienti da musei di nove Paesi europei e in alcuni casi mai esposti prima.
È stato lo stesso Cigolot a guidare il presidente Zanin da una sala all’altra, da Monet a Picasso fino a Kandinskij e Matisse, prima di visitare le sale della collezione permanente di Casa Cavazzini, che ospita numerose opere dei fratelli Basaldella e altri dipinti di grande pregio.
Superato l’esame del pubblico (“Il nostro obiettivo erano 50mila ingressi”, ha rivelato Cigolot), il Comune di Udine punta dritto al bis, sempre sotto l’egida di don Geretti, con una mostra che dovrebbe avere un tema più “orizzontale” rispetto all’infinito, ovvero quello dei conflitti e delle relazioni.