Vende auto rubate da usare per furti, poi scappa all’estero e cambia identità: arrestato

Per ricettazione di auto rubate.

Era coinvolto nella ricettazione di auto rubate, a cui venivano applicate targhe straniere false, per poi essere utilizzare in successivi furti in abitazioni e negozi: per questo, un cittadino serbo di 44 anni è stato arrestato a Vienna. Deve scontare, in Italia, 5 anni e 10 mesi di reclusione per le diverse condanne relative ai reati commessi in Friuli tra il 2018 e il 2019.

L’indagine della Polizia di Udine per localizzarlo, aveva dato modo di accertare che l’uomo aveva variato, legalmente le sue generalità, e lasciato la nazione di origine. Le successive verifiche hanno dato modo di appurare che si trovava in Austria dove è stato localizzato e tratto in arresto in esito al Mandato di Arresto Europeo emesso dalla Procura di Udine. Nei giorni scorsi, l’interessato è stato estradato in Italia.

Non si tratta dell’unica operazione internazionale portata a compimento con successo nelle ultime settimane: a Parla, in Spagna, è stato arrestato un 31 rumeno, ricercato dal mese di settembre scorso, perché facente parte di un sodalizio transfrontaliero dedito al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, che deve scontare la pena di anni 2 di reclusione, comminata dal Tribunale di Udine. In precedenza, l’attività investigativa della Squadra Mobile aveva permesso in due distinte operazione, coordinate dal Servizio Cooperazione Internazionale di Polizia, compiute in Romania, di trarre in arresto anche gli altri 4 soggetti, componenti del gruppo criminale.

L’ultimo, in ordine temporale, è il 34 enne originario della Repubblica ceca, che deve scontare 5 anni e 6 mesi di reclusione perché organico ad una consorteria criminale transnazionale, con articolazioni in Italia, Romania, Repubblica Ceca e Slovacca, che fra il 2007 ed il 2009 aveva fatto giungere in Italia, un numero considerevole di immigrati clandestini, originari dell’India e del Pakistan.

L’indagine, compiuta dalla Squadra Mobile di Udine, aveva permesso di disarticolare l’intero gruppo. Ad avvenuta condanna, la Procura Generale di Trieste ha emesso il provvedimento di carcerazione, ed il relativo Mandato di Arresto Europeo, rintracciando l’uomo nella nazione di origine a Strani, grazie al coordinamento del Servizio Cooperazione Internazionale di Polizia. L’interessato è stato successivamente estradato in Italia per scontare la pena detentiva.