L’ipotesi sulla nuova sede dell’Ufficio stranieri a Udine fa discutere.
L’ex mensa universitaria di Viale Ungheria a Udine, limitrofo ad un contesto prettamente scolastico che comprende l’Accademia di Belle Arti “G.B. Tiepolo”, l’istituto “A. Volta” e l’Informagiovani, sarà probabilmente adibita ad ufficio per stranieri migranti.
L’idea è stata lanciata qualche tempo fa dall’assessore comunale a salute ed equità sociale Stefano Gasparin ed è passata ora ai piani alti della Regione che, assieme all’Ardis di Udine (che ha la facoltà di gestirne l’immobile), deciderà quale sarà il destino del locale, dismesso da diverso tempo.
“Siamo ben consapevoli della situazione nella quale versa ad oggi la Questura di Viale Venezia – spiega il consigliere capogruppo Fratelli d’Italia di Udine Luca Vidoni -, sappiamo che non ci sono gli spazi necessari per fare stanziare le centinaia di immigrati che si ritrovano ammassate nei luoghi esterni, lungo le strade, sui marciapiedi, spesso sotto la pioggia, in attesa di sbrigare le pratiche, però non trovo adeguato il collocamento della sede nelle immediate vicinanze di plessi scolastici, soprattutto perché l’ufficio, che ad oggi è ovviamente dismesso, risulterebbe essere di fondamentale importanza per l’ampliamento delle attività scolastiche”.
Una questione di logicità, che non avrebbe nulla a che vedere con la mal tolleranza nei confronti degli immigrati, ma che, come tiene a precisare Vidoni, “vuole agevolare il corretto andamento di tutte le attività della nostra città, evitando di implementare la già difficile situazione di Borgo Stazione che si trova a una manciata di minuti, tenendo conto soprattutto che, nella prima periferia, sono diversi i locali sfitti, inseriti in un contesto certamente più idoneo proprio per le stesse persone che spesso necessitano di prolungate attese”.
Della stessa opinione anche Fausto Deganutti, docente dell’Accademia Tiepolo che, coadiuvato da altri docenti facenti riferimento al presidente Michele Florit, ha inviato una lettera indirizzata ai vertici regionali, che avranno la facoltà di decidere quale sarà la sorte dell’ufficio. “E’ già di qualche anno fa la volontà del nostro Istituto di poter ampliare le nostre attività, usufruendo di quell’ufficio, che sarebbe congeniale per noi – spiega Deganutti- la realizzazione di una realtà affine al contesto nel quale ci si trova, sarebbe la chiusura di un cerchio dedicato esclusivamente agli studenti, per questo noi ci auguriamo fortemente che il nostro appello venga preso in considerazione“. Si attende quindi, non senza una certa tensione, di scoprire quale sarà il nuovo volto dell’ufficio dismesso.