Notte di festa a Udine per la salvezza dei bianconeri. Ma il futuro è tutto da scrivere

Udinese salva, rimane l’incertezza sul futuro.

L’Udinese è salva: alla fine, sul filo di lana, ma la missione è compiuta. Con la vittoria di Frosinone, grazie al lampo di Davis, l’Udinese rimane in serie A, salva anche stavolta, per il trentesimo anno di fila. L’ultima retrocessione risale al campionato 1993-94. veramente un’altra epoca. Ma questa volta la serie B è stata davvero lì, a un passo. Il cambio in panchina, con il siluramento di Gabriele Cioffi e la scelta di Fabio Cannavaro avrebbe dovuto dare quella svolta che doveva servire a raggiungere la salvezza.

L’ex Pallone d’oro ha firmato a occhi chiusi per cinque partite, le cinque che restavano da giocare. E ha messo insieme due vittorie, due pareggi e una sconfitta, quella nel match “recuperato”, per così dire, con la Roma, senza però mai dare l’impressione di avere in mano le chiavi del gioco. Basta questo per fargli meritare la riconferma? In fondo Cannavaro era alla sua prima panchina di A.

Alla fine il futuro dei bianconeri è tutto qua. Dalla scelta dell’allenatore dipenderà anche il destino di molti giocatori bianconeri. E più di uno, da Samardzic in giù, ha già la valigia in mano. Di sicuro, per adesso, c’è spazio solo per la festa. Una festa esplosa in centro subito dopo il fischio finale, tra i pochi fedelissimi che erano a Frosinone e i tanti rimasti a soffrire in casa davanti alla tivù. Poi via, in piazza, nelle strade, nei bar, ad abbracciarsi per una salvezza mai stata così in bilico come questa volta, e quindi mai “goduta” come questa volta, come ha gridato lo stesso sindaco De Toni.