La bambola voodoo recapitata a una donna bresciana.
Uno strano triangolo che parte da Salerno, passa per Udine e finisce a Brescia e che ha come oggetto la recapitazione di una busta con un contenuto inquietante. Una bara e una bambolina con degli spilloni. Tutto che faccia pensare all’intento minatorio, che ci sia dietro un rito esoterico o meno. La donna avrebbe ricevuto la busta a Brescia, nel marzo del 2019, quando ha sporto denuncia e sono iniziate le indagini. Al centro della vicenda giudiziaria ci sono tre uomini. Uno di questi è il fratello della signora che ha ricevuto la bambola voodoo.
Quando le indagini sono iniziate gli elementi di cui si era a conoscenza hanno portato gli investigatori fino alla provincia di Udine. Da lì infatti era partita la busta e a Udine che si trovava il mittente. L’uomo però ha subito dichiarato di essere estraneo ai fatti e a qualsiasi rito nei confronti della signora residente in provincia di Brescia e ha fornito il nome di chi gli aveva chiesto di spedire la busta. Le indagini dal nord si sono spostate al sud Italia, e sono arrivate nella provincia di Salerno. La busta è quindi partita dalla Campania, è arrivata a Udine e infine nel bresciano. Il mittente campano è stato raggiunto, come gli altri due uomini coinvolti, dal decreto penale di condanna. È stato anche l’unico a non opporsi al decreto e a chiudere i conti con la giustizia. Gli altri due invece sono attesi in aula il 23 maggio.
Il friulano dice di non aver mai saputo cosa ci fosse in quel pacchettino. Il fratello della donna invece ha ammesso di aver parlato con il salernitano, ma mai gli avrebbe commissionato riti voodoo o minacce in tal senso. Non si sa se la situazione dell’uomo si faccia meno pesante, in caso in cui la sorella decidesse di ritirare la denuncia. Quando l’aveva inizialmente presentata, infatti non sapeva che la vicenda interessasse anche il fratello. Fratello con cui però c’erano aperte delle tensioni.