L’Università di Udine candidata al premio mondiale dell’ archeologia

Scavi Faida Università di Udine

La scoperta dei rilievi rupestri a Faida.

La scoperta dei rilievi rupestri nel sito archeologico di Faida, nel Kurdistan iracheno settentrionale, inserisce l’Università di Udine tra le cinque candidate che concorreranno all’assegnazione dell’International Archaeological Discovery Award “Khaled al-Asaad”. Il premio, unico riconoscimento al mondo per gli archeologi, sarà consegnato a novembre in occasione della XXIII Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico.

Il progetto è diretto da Daniele Morandi Bonacossi e da Hasan Ahmed Qasim, rispettivamente per l’ateneo udinese e la Direzione delle Antichità di Duhok. Gli scavi si svolgono nella Mesopotamia del nord, una terra cruciale per la storia rimasta inesplorata per decenni a causa della complessa situazione politica che l’ha caratterizzata fino ad anni recenti.

“Sono diversi anni che il nostro ateneo – spiega il rettore Roberto Pinton – opera in quelle zone. Questo risultato è anche il frutto del continuo e determinato supporto dell’Università di Udine e di tutti i rettori che si sono succeduti, del Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale e, aspetto di assoluto rilievo, di un intero sistema regionale”.

“A prescindere dal risultato finale – sottolinea l’assessore regionale all’Università Alessia Rosolen -, si tratta di un riconoscimento di spessore internazionale che costituisce un altro, piccolo, significativo tassello al rafforzamento della dimensione internazionale dei nostri atenei”.

I rilievi rupestri di Faida.

Nei mesi di settembre e ottobre 2019, la missione congiunta italo-curda ha individuato presso il sito archeologico di Faida dieci imponenti rilievi rupestri di epoca assira (VIII-VII secolo a.C.) scolpiti nella roccia lungo un antico canale d’irrigazione. Dal canale principale si diramavano canali più piccoli, che consentivano di irrigare i campi circostanti e di aumentare la produzione agricola della campagna ubicata nell’entroterra di Ninive, la capitale dell’impero. I pannelli rinvenuti sono imponenti. La mitologia assira raffigurata sulla roccia è un campionario significativo di divinità e animali sacri.

Inoltre, le altre quattro scoperte archeologiche del 2019 candidate per la vittoria della sesta edizione del premio sono: Cambogia, la città perduta di Mahendraparvata capitale dell’impero Khmer nella foresta sulle colline di Phnom Kulen a nord-est di Angkor; Israele, a Motza a 5 km a nord-ovest di Gerusalemme una metropoli neolitica di 9.000 anni fa; Italia, a Roma la Domus Aurea svela un nuovo tesoro, la Sala della Sfinge; Italia, nell’antica città di Vulci una statua di origine etrusca raffigurante un leone alato del VI secolo a.C.