La storia di Nicolò Vadnjal di Udine.
“A salvarmi è sempre stata l’autoironia”. E non si stenta a crederlo visto che Nicolò Vadnjal, 22 anni, tiktoker di Udine con numeri da 110 mila follower, riesce a far ridere facendo una cosa per niente semplice: abbattere i tabù sulla disabilità. Tutto tramite il black humor, cioè un tipo di ironia che si spinge oltre. E funziona.
“Sono sul web da due anni e mezzo. Ho sempre subito eventi tragici per motivi di salute. Da che ho memoria vivo sulle mie quattro ruote, la sedia a rotelle, e passo diversi mesi all’anno in ospedale. Scherzare sulla mia disabilità è stata la mia ancora di salvezza”. Così si racconta Nico 4Friends, questo il suo nome d’arte, sia come comico sia come cantante. Scherza per il piacere di farlo, visto che si sente, ed è a tutti gli effetti, una persona solare e carica di voglia di fare. Ma sa anche che attraverso Youtube, Instagram e la piattaforma dove è più seguito, cioè Tiktok, può mandare dei messaggi carichi di significato.
Il messaggio di Nico 4friends
“Ci sono anche altri influencer che parlano di disabilità, ma pongono un messaggio sempre uguale a se stesso ‘siamo eroi, abbiamo una forza incredibile’. Dietro ci ho sempre letto una voglia di farsi compatire. Che non critico ma che allo stesso tempo non accetto – puntualizza il giovane tiktoker -. Io voglio stare sul web per rompere gli schemi e i tabù, come la sessualità dei disabili, che sia mai venga trattata”.
Va avanti spedito Nicolò con la personalità strabordante di chi la vita se la mangia e se la vive. “Avendo avuto sempre le ruote, la mia famiglia ha sempre cercato di rendermi autonomo soprattutto a livello mentale“. È sempre stato circondato da persone che non gli hanno mai fatto pesare la sua condizione, continua Nicolò, perché è convinto che quando ti poni con positività si riesce a far scattare qualcosa anche negli altri. Non a caso è anche il capitano della squadra di power chair hockey, i «Friul Falcons» a Udine.
Comico, ma anche cantante
“Tanti ragazzi disabili si rinchiudono nella bolla della famiglia e non si buttano a capofitto nella vita. sono sempre stato l’opposto, non ho mai vissuto la mia condizione come un limite, ho sempre voluto vivere al 100%. E credo di essermi tolto molte più soddisfazione di molte persone che vivono una vita apparentemente senza problemi”. I limiti, però, alcune volte ci sono, e sono quelli architettonici.
Vivere a Udine per Nico
Nicolò Vadnjal vive nella periferia di Udine da sempre: “Una città in cui solo 10 fermate del bus su 200 sono abilitate a far salire le persone con la carrozzina, come me”. Nel 2019, quando ha appena 18 anni prova a spostarsi e per l’ennesima volta si scontra con un problema. Non poter salire neppure in quelle poche 10 fermate, essenzialmente per un problema burocratico. Torna a casa con i suoi amici. Prendono un ukulele, cominciano a buttar giù una canzone. “È nata così Vorrei prendere l’autobus, scherzando sul fatto che chi non può usare le gambe è condannato a rimanere a casa. “Non l’ho fatto per me, ma per i futuri Nicolò che sono appena nati o che nasceranno. Perché tutto questo non sia inutile”, spiega.
Alla fine sta in questo tutto quello che fa, il suo attivismo, il suo esporsi così tanto come personaggio sui social. Ma si sa, internet assorbe e appiattisce, Nico 4friends ne è pienamente consapevole. E proprio come non vuole essere compatito non vuole neanche diventare una macchietta da Tiktok, anche se per ora è funzionale al messaggio che manda. “Per questo sono uscito con una nuova canzone, Penso a te. Più profonda, diversa dalla prima e da quello che faccio vedere sulle piattaforme web. Volevo che arrivasse la persona dietro il personaggio, far capire che dietro Nico 4friends c’è Nicolò, che anche se disabile pensa, scrive e si innamora”. In un modo per niente diverso da chiunque altro. E su questo il giovane udinese spingerà fino a che la società non lo capirà fino in fondo.