Udine fa un viaggio nel tempo, in centro le riprese del film ambientato nel 1919

A Udine le riprese del film con Scamarcio.

A chi è capitato di passare in centro ieri sera, non saranno sfuggire alcune bizzarrie: nebbia in Piazza Libertà, camioncini retrò in piena area pedonale, persone vestite come un secolo fa con bandiere in mano; Udine sta vivendo “un viaggio nel tempo” grazie alle riprese del film “Alla festa della rivoluzione”, ambientato nel 1919.

Riprese che sono state fatte anche di notte, ieri in pieno centro, tra i friulani incuriositi che si sono fermati a fotografare e a fare video, magari sperando di avvistare anche uno dei protagonisti, Riccardo Scamarcio. La troupe resterà in città fino al 22 novembre, e girerà soprattutto in piazza Libertà, Palazzo D’Aronco, via Verdi e la Loggia del Lionello, oltre che in diverse residenze storiche private.

Il film è diretto da Arnaldo Catinari e prodotto da Fulvio e Federica Lucisano per Italian International Film con Rai Cinema. Sceneggiato dallo stesso Catinari e Silvio Muccino, vede nel cast Valentina Romani (volto noto in regione per la sua partecipazione alla serie televisiva La Porta Rossa), Nicolas Maupas, Maurizio Lombardi, Darko Peric e, appunto, Scamarcio.

La trama del film.

Il lungometraggio è liberamente ispirato all’omonimo libro di Claudia Salaris, edito da società editrice Il Mulino Spa. Ambientato nel 1919, racconta la storia di Beatrice, una determinata spia al servizio della Russia, che si trova a Fiume il giorno nel quale Gabriele D’Annunzio dà il via alla sua grande rivoluzione. Ma proprio durante la festa d’insediamento si trova coinvolta in un attentato alla vita del Poeta-Guerriero. Scoprire quali sono i nemici della rivoluzione è di prioritaria importanza: non solo per Beatrice, che è lì per proteggere D’Annunzio, ma anche per Pietro, il capo dei servizi segreti italiani, e per Giulio, un disertore della Prima Guerra Mondiale legato, però, al movimento anarchico.

Sullo sfondo di una rivoluzione che intende cambiare il mondo, le vite di Beatrice, Pietro e Giulio si intrecciano rivelando una realtà in cui intrighi politici, amori impossibili e vendette private collideranno finendo per modellare non solo il loro destino ma anche quello di Fiume, di D’Annunzio e dell’Italia, che all’alba degli anni 20 si trova a un bivio cruciale con la storia: quello tra dittatura e rivoluzione.