Il progetto per le piste ciclabili a Udine.
L’obiettivo è rendere la mobilità urbana più accessibile, efficiente, rispettosa dell’ambiente e inclusiva. Lo strumento è il Biciplan, un piano specifico di settore per le biciclette, approvato ieri sera dal Consiglio Comunale. La prospettiva è accompagnare Udine verso “un orizzonte di sviluppo sostenibile, con servizi innovativi, una mobilità ordinata e una piena valorizzazione del patrimonio paesaggistico, ambientale, architettonico e urbanistico” spiega il sindaco Pietro Fontanini.
“Udine – continua il sindaco – presenta le caratteristiche ideali per diventare una città a misura di bicicletta. La città, infatti, gode di una posizione baricentrica rispetto al territorio regionale, presenta un’orografia pianeggiante che consente ai ciclisti di muoversi senza sforzi fisici che richiedano una preparazione specifica e beneficia di una dimensione territoriale che permette di raggiungere in 15 minuti dal centro storico buona parte del territorio. La città ambisce a trasformarsi in un luogo accogliente per chi si sposta in bicicletta per motivi di studio e lavoro, divertimento, sport e turismo”. Il piano aveva già incassato il via libera da Arpa, Azienda Sanitaria, Soprintendenza e Comuni limitrofi.
“Stiamo costruendo- ancora Fontanini- un circuito che, tra reti portanti e secondarie, porterà a circa 100 chilometri di percorsi in città cui si aggiungono ulteriori 70 di tratti nell’hinterland. Aspetto prioritario del Biciplan è programmare gli investimenti finalizzati a unire i tracciati e migliorare la sicurezza dei ciclisti, soprattutto nel tratto tra il terminal studenti, l’università e la stazione ferroviaria. Evidente che potenziare e migliorare la rete delle piste ciclabili porta anche a decongestionare il traffico cittadino, rendendo il centro urbano ordinato e riducendo le emissioni”.
Il BiciPan del Comune è stato realizzato per favorire il cambio delle modalità di spostamento quotidiano, con il passaggio da auto privata a bicicletta, nei percorsi “casa-scuola” e “casa-lavoro”. Lo studio ha portato a definire una rete portante, composta da 12 assi al di fuori del ring, 3 circolari e da 8 raggi nel centro storico, e una rete secondaria, sviluppata su strade esistenti minori o a basso traffico. Per ogni singolo quartiere, infine, è stato verificato se i poli principali quali servizi, aree artigianali, industriali e commerciali, fossero già stati serviti dai collegamenti previsti. Le azioni a favore della ciclabilità comprendono anche l’istituzione di zone 30, intese come interventi volti a riqualificare lo spazio urbano e a garantire maggiore sicurezza all’utenza debole.