L’appello dell’assessore di Udine al Governo.
Un nuovo appello lanciato al presidente del Consiglio Giuseppe Conte per la riapertura immediata del commercio e impedire il collasso del tessuto economico del Paese. A siglare il documento anche l’assessore alle attività produttive di Udine Maurizio Franz, che si unisce così al coro di una decina di colleghi di tutta Italia.
“Questo assume, per noi friulani – dichiara Franz -, un significato particolare proprio alla vigilia dell’anniversario del terremoto del 1976. Dopo questo drammatico evento, grazie alla lungimiranza della classe politica e dirigente di allora e attraverso un’attribuzione di responsabilità eccezionale ai sindaci, si definì un vero e proprio modello: prima le fabbriche, poi le case, poi le chiese. Anche oggi, come allora, si tratta di ricostruire”.
L’assessore udinese pone l’attenzione ai dati. Infatti, si parla per il 2020 di un calo dell’8 per cento del Pil e di una contrazione pari al 12,5 per cento degli investimenti con un lievitamento del debito pubblico del 155 per cento. Le richieste fatte al Governo riguardano contributi a fondo perduto, una minore pressione fiscale e un sostegno immediato al pagamento degli affitti. Inoltre, il documento propone la riapertura, in piena sicurezza, dei negozi il 12 maggio e dei bar, ristoranti e saloni di bellezza il 18 maggio.
“Prolungare la chiusura – continua Franz – in una città come Udine, dove la situazione è sotto controllo, significherebbe condannare molti esercizi a non riaprire più. Chiediamo poi ulteriori trasferimenti ai comuni, che non possono farcela da soli e rischiano di ridurre i servizi ai propri cittadini”. “I sindaci e gli assessori di tutta Italia devono essere protagonisti della ripresa, proprio come avvenne all’indomani del terremoto del ’76. Noi, come friulani, abbiamo il dovere di cercare di essere all’altezza di quanto fatto quarantaquattro anni fa”, conclude Franz.