Il mondo del teatro durante la pandemia.
Il coronavirus non ha bloccato solo le attività commerciali e produttive ma anche il mondo dello spettacolo. Settore questo che vive un momento particolarmente difficile tra regole da rispettare, numero massimo di pubblico e pagamenti da saldare.
A testimoniare le perplessità e i timori di questo comparto è il Teatro della Sete di Udine che da diversi anni porta avanti la rassegna TSU Teatro Sosta Urbana. La compagnia sta vivendo, come tutte le realtà culturali del territorio, un momento di lenta ripartenza. Tuttavia, non manca la consapevolezza che ripartire è necessario.
“Il ruolo sociale del teatro – afferma la compagnia – durante e dopo il presente storico che stiamo vivendo, sarà ancora di più quello di dare forma a un linguaggio per conoscere il mondo a partire da se stessi”. L’arrivo della pandemia ha strappato il gruppo ai progetti e agli studi. Tuttavia, l’impegno e la passione del teatro non è svanita.
Durante il lockdown, è nato il progetto “Sei amici in scatola”. L’ iniziativa è composta da brevi video disponibili sul sito e sulla pagina social della Compagnia, realizzati dagli artisti che affrontano, dalle proprie case, il tema della vicinanza e della lontananza. Alla base dell’idea c’è la convinzione che distanziamento sociale non è distanziamento fisico. Artisti e pubblico non possono esistere gli uni senza gli altri.
“Stiamo lavorando affinché TSU si possa realizzare, all’interno del programma culturale estivo cittadino, nel rispetto delle regole previste. L’estate è la stagione in cui i nostri spettacoli vanno in scena all’aperto. Portare il pubblico in questi spazi è da sempre uno dei nostri principali obiettivi. Come Teatro della Sete, stiamo portando avanti diversi progetti che ci auguriamo escano dalla scatola”, conclude il gruppo.