Verso le elezioni a Udine.
Ultimi giorni di fuoco in vista delle elezioni a Udine che si terranno in concomitanza con quelle regionali, il 2 e il 3 aprile, e che vedono i candidati impegnati in molteplici incontri sul territorio. Ma, per il sindaco uscente Pietro Fontanini, che tenta il bis, l’approccio è diverso rispetto a cinque anni fa: “Sento più conferme – racconta -, anche perché sono il primo cittadino uscente e posso dire le cose che ho fatto. Nel 2018 potevo solo promettere, ora invece, che faccio e continuerò a fare. E ho mantenuto le promesse. Ho dimostrato di diminuire il debito del Comune da 82 a 47 milioni e di avere la tariffa Tari più bassa d’Italia, senza contare le tante opere pubbliche. Sono cose oggettive, che danno soddisfazioni: sono cose che ho realizzato”.
I tre punti di orgoglio di Fontanini.
In questi anni di amministrazione, ci sono alcuni provvedimenti di cui Pietro Fontanini è particolarmente fiero e, nella sua scelta, non ha dubbi: la prima che cita è via Mercatovecchio: “Via Mercatovecchio è stata un’operazione vincente – spiega il candidato -: tanti l’avevano dibattuta e io l’ho fatta. L’ho pedonalizzata e ora è un gioiello della città, una strada di grande bellezza nel cuore di Udine”. C’è poi il tema culturale: “Sono orgoglioso delle grandi mostre organizzate a Casa Cavazzini: l’anno scorso abbiamo avuto 55mila visitatori e quest’anno puntiamo a 70mila”. Infine, quello ambientale con alcune iniziative cui il sindaco uscente ha sempre tenuto molto: “I boschi urbani: nessuno in regione li aveva realizzati, io ne ho fatti due (nell’area di Udine est, ndr) e ora ne farò un terzo alla ex Caserma Piave. Sono polmoni verdi creati per migliorare la qualità dell’aria, un’operazione a lungo termine che pensa alla qualità della vita anche per il futuro”.
Le priorità in caso di conferma alle elezioni di Udine.
“Non fermare il cambiamento” è lo slogan che Fontanini ha scelto per la sua corsa e, infatti, l’intenzione è di portare avanti alcuni grandi progetti e investimenti già in fieri: “Le priorità sono mettere in opera i 63 milioni già stanziati a bilancio per opere pubbliche, dalla nuova sede della Protezione Civile, per citare un cantiere importante, alla palestra di roccia nell’ex Caserma Osoppo. E ancora, tanti interventi su strade e marciapiedi da sistemare. Penso poi al secondo ascensore veloce per arrivare al Castello, per consentire ai turisti di accedere facilmente al Colle”.
Riguardo a questi cinque anni conclusi, Fontanini ammette anche che c’è una cosa che avrebbe fatto diversamente: “Avrei dialogato di più con la gente – spiega -, ma ci è stato impedito dal covid che ci ha bloccato per due anni: non abbiamo potuto riunire persone in assemblee e incontri per discutere delle criticità; abbiamo comunicato attraverso i media, ma non poteva avvenire direttamente con la nostra presenza. Un limite che ci ha un po’ penalizzato“.
Un pronostico per le elezioni di Udine, considerando che alcuni danno vincente il centrodestra già al primo turno? “E’ sempre delicato – conclude il candidato -; il desiderio sarebbe passare al primo turno, ma non dico che ce la faremo. Penso comunque che otterremo un buon risultato: se sarà completo, già il 2 e 3 aprile, altrimenti andremo al ballottaggio. La sfida con De Toni? Avrei temuto di più Venanzi“.