Udine, centinaia di persone in corteo per chiedere più sicurezza in città

Il corteo per la sicurezza a Udine.

Una marea silenziosa, che chiede più sicurezza in città: sono state centinaia le persone, commercianti e cittadini, che oggi hanno partecipato all’iniziativa indetta dal Comitato Udine Sicura. Davanti al serpente di gente, lo striscione che citava “Sicurezza è libertà”.

La manifestazione è partita da piazzale XXVI Luglio, risalendo per via Poscolle (con una tappa in vicolo Raddi per deporre fiori bianchi sotto la casa di Shimpei Tominaga, l’imprenditore giapponese morto per aver cercato di sedare una rissa) per proseguire poi in via Canciani, piazza San Giacomo e piazzetta Belloni e giungere in piazza Libertà, davanti al Municipio dove è in corso il consiglio comunale dedicato proprio al tema della sicurezza. Qualcuno, sotto la Loggia del Lionello, ha anche urlato “Dimissioni, dimissioni”, una richiesta rivolta all’amministrazione comunale.

Una richiesta, quella degli udinesi, che non è stata sottovalutata dalle istituzioni: proprio oggi, infatti, il prefetto, a margine della riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, ha snocciolato i dati degli ultimi sei mesi: “Tra casi di ubriachezza e risse – ha detto Domenico Lione -, si sono registrati oltre 100 episodi negli ultimi sei mesi che equivalgono a 2/3 alla settimana e quindi la gente ha ben ragione essere allarmata”.

Il consiglio comunale.

In concomitanza col corteo, a Palazzo D’Aronco si svolge il consiglio comunale convocato dalla minoranza sulla sicurezza dopo i fatti di cronaca registrati a Udine, fino alla tragedia della morte di Tominaga. “Riteniamo che Udine sia arrivata al punto di non ritorno – ha detto Luca Vidoni (Fdi) -. Da oltre un anno sollecitiamo la giunta ad adottare misure che possono migliorare la sicurezza: provvedimenti a cui il centrosinistra ha sempre chiuso le porte e che ora ripropone, come ad esempio il potenziamento del presidio di polizia locale in Borgo Stazione, che per due volte abbiamo chiesto e per due volte è stato bocciato perché il sindaco non lo riteneva necessario”.

“E’ arrivato a prendere il giro l’utilizzo dell’esercito – ha continuato il consigliere comunale – e ora ha invece chiesto di spostarlo in centro. Io invece chiedo di potenziarne la presenza perché dobbiamo presidiare tutto il territorio. Capiamo i cittadini che sono venuti qui in centinaia. E’ necessario che le forze politiche collaborino, mettendo da parte la propaganda. Ci preoccupa l’atteggiamento da scaricabarile del sindaco che dice di non avere competenze. Il sindaco può sollecitare questore e prefetto ad adottare tutti i provvedimenti del caso”.

Tra le criticità sollevate da Vidoni, anche l’alto numero di minori stranieri non accompagnati “che può alimentare queste baby gang giovanili che seminano il panico in città. Chiediamo con forza che vengano spostati verso altre destinazioni, così come chiediamo di adottare la misura del Daspo urbano per gli episodi di microcriminalità”.

Dal gruppo consiliare Costruire Futuro arriva invece la proposta di “introdurre la sezione Falchi a Udine (sezione della Polizia di Stato) – ha chiesto Antonella Eloisa Gatta tramite un ordine del giorno -, che muovendosi rapidamente in moto è preposta al contrasto del crimine diffuso e che opera esclusivamente in ambiti civili, già attiva in alcune città italiane, vedi tra le altre, Firenze, Livorno, Taranto ed in via di implementazione a Pescara”.