La messa in cattedrale.
Questa mattina, nella cattedrale di Santa Maria Annunziata, i carabinieri di Udine hanno celebrato la “Virgo Fidelis”, patrona dell’arma, con una funzione religiosa. Ad officiarla, tra gli altri, c’era l’arcivescovo di Udine, monsignor Andrea Bruno Mazzoccato.
Il culto della “Virgo Fidelis” risale alla fine dell’ultimo conflitto mondiale. Il comandante generale pro-tempore prese a cuore l’iniziativa e bandì un concorso artistico per un’opera che raffigurasse la Vergine, patrona dei carabinieri. Lo scultore architetto Giuliano Leonardi rappresentò Maria in atteggiamento raccolto mentre, alla luce di una lampada, legge in un libro le parole profetiche dell’Apocalisse: “Sii fedele sino alla morte”.
La scelta della Madonna “Virgo Fidelis” come patrona è ispirata alla fedeltà che, propria di ogni soldato che serve la patria, è caratteristica dell’arma dei carabinieri, che ha per motto: “Nei secoli fedele”. L’8 dicembre 1949, Pio XII, accogliendo l’istanza di monsignor Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone, ufficializzò il rapporto tra i carabinieri e la Vergine, fissando la celebrazione della festa il 21 novembre.
La stessa data è memorabile anche per fatti storici, in cui i militari si sono resi protagonisti durante la seconda guerra mondiale: il 21 novembre 1941, infatti, ebbe luogo una delle più cruente battaglie in terra d’Africa. Un intero battaglione di Carabinieri si sacrificò nella strenua difesa, protrattasi per tre mesi, del caposaldo di Culqualber. Quel fatto d’arme è stato ricordato dal generale di brigata Antonio Frassinetto durante la giornata.
Nella circostanza è stata celebrata anche la giornata dell’orfano, con le vedove e gli orfani assistiti dall’opera nazionale di assistenza per gli orfani dei militari, istituzione che dal 1948 sostiene i figli dei carabinieri deceduti. Tra questi, si è distinta Arianna Valent, figlia del maresciallo capo Stefano Valent, deceduto nel 2008, alla quale il generale Luigi Federici ha consegnato un simbolico presente.