Nel tardo pomeriggio di lunedì 23 settembre 2024, la Polizia di Stato di Udine ha arrestato in flagranza di reato un giovane cittadino pakistano di 19 anni, senza fissa dimora, accusato di detenzione di droga a fini di spaccio. Contestualmente, un cittadino italiano di 53 anni, che si trovava in compagnia del giovane, è stato denunciato per concorso nel reato.
L’operazione è avvenuta durante un ordinario controllo del territorio, parte dei servizi rafforzati di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti nel capoluogo friulano. Gli agenti della Squadra Volante della Questura, pattugliando viale Marzuttini, hanno notato un’automobile con a bordo due uomini che, alla vista della polizia, hanno tentato di allontanarsi repentinamente, destando sospetti.
Decisi a fermare il veicolo per ulteriori accertamenti, gli agenti hanno subito notato il nervosismo dei due occupanti, un comportamento che ha spinto la polizia a procedere con una perquisizione. Nascosti nel marsupio del 19enne pakistano, sono stati rinvenuti sei involucri contenenti cocaina per un peso complessivo di 31,1 grammi, oltre a un altro sacchetto con una sostanza pastosa, sempre cocaina, dal peso lordo di 47,4 grammi. Inoltre, è stata trovata una quantità di 15,4 grammi di hashish.
All’interno del veicolo, sul lato passeggero, gli agenti hanno rinvenuto anche un bilancino di precisione. Tutto il materiale è stato sequestrato in attesa di ulteriori disposizioni da parte dell’Autorità Giudiziaria. Data la quantità di droga trovata e la modalità di confezionamento, che indicava chiaramente l’intento di spaccio, i due uomini sono stati condotti presso gli uffici della Questura per le procedure di identificazione.
Il cittadino pakistano è stato arrestato e portato presso la Casa Circondariale locale, in attesa del giudizio di convalida. Il 53enne italiano, invece, è stato denunciato a piede libero, in attesa di ulteriori verifiche sul suo coinvolgimento nella vicenda. Nella mattinata di oggi, il Giudice per le Indagini Preliminari ha convalidato l’arresto del giovane pakistano, disponendo per lui la custodia cautelare in carcere, considerando il rischio di reiterazione del reato.