A Udine arrivano 17 nuovi defibrillatori.
Al via “Udine città cardio protetta”, progetto del Comune e Cri, con la supervisione della Sores, che prevede l’acquisto e l’installazione di 17 nuovi defibrillatori.
In caso di arresto cardiaco intervenire tempestivamente utilizzando un defibrillatore (dopo la compressione toracica) aumenta le possibilità di vita dal 2-10% fino addirittura all’80%. Un dato massimo che dipende proprio dalla diffusione dei defibillatori a livello territoriale: più sono diffusi, maggiore è la possibilità di accedervi e salvare la vita di una persona in attesa dell’arrivo dei sanitari (dati CRI).
E’ per questo che il Comune di Udine ha deciso di avallare il progetto presentato dalla Croce Rossa Italiana – Comitato di Udine. Una scelta fatta a febbraio 2023 dall’allora assessore alla Salute Giovanni Barillari e confermata dall’attuale assessore in carica Stefano Gasparin.
Grazie a questo progetto e al finanziamento di 20.000 euro, verranno acquistati 17 nuovi defibrillatori, mentre la CRI si incaricherà di formare sull’uso dello strumento 96 persone “laiche”. I fondi sono stati reperiti all’interno di un finanziamento ottenuto dal Ministero che fa riferimento al 5 per mille donato dai cittadini.
“Abbiamo voluto proseguire sulla strada tracciata per la bontà e validità di questo progetto” spiega l’assessore Gasparin. “Un esempio virtuoso di come la politica deve mettersi al servizio del cittadino. La prevenzione è fondamentale e garantire una presenza puntuale dei defibrillatori è un sostegno fondamentale al lavoro dei soccorritori. In città sono già presenti 104 dispositivi sul territorio. Alcuni però non sono accessibili 24 ore su 24 e la loro distribuzione non è omogena. Per questo, grazie alla supervisione della SORES, che sta compiendo un prezioso lavoro di mappatura e catalogazione dei defibrillatori disseminati sul territorio regionale, abbiamo il quadro della situazione udinese e sappiamo dove intervenire”.
Il censimento della Sores ha quantificato la presenza di circa 1.500 defibrillatori sul territorio regionale. Una stima al ribasso visto che molti privati o associazioni non dichiarano di detenere un dispositivo DAE. Grazie però alla segnalazione e alla mappatura la Sores ha la possibilità, in caso di chiamata di soccorso, di indirizzare la persona che sta assistendo ad un arresto cardiaco verso il defibrillatore più vicino. Secondo gli studi della Sores la quota presente in città, 104 dispositivi, non sarebbe sufficiente a garantire una ottimale copertura.
“Con una determina di giugno abbiamo erogato il contributo alla CRI per l’acquisto di nuovi 17 defibrillatori in più – spiega Gasparin -, che andranno a essere posizionati nelle aree sguarnite, in particolare Udine Est, in Chiavris e al di sotto della linea ferroviaria. Le teche saranno ad alta visibilità, collocate in luoghi facilmente accessibili 24 ore su 24. Contestualmente la CRI si occuperà di formare adeguatamente il personale “laico”, 96 persone, che avrà modo in caso di necessità, di poterli utilizzare”.