Riparte l’iter del crematorio a Paderno
Dopo mesi di stop (la procedura era congelata da marzo), riparte l’iter per il nuovo tempio crematorio che l’amministrazione Fontanini vuole realizzare nel cimitero di Paderno.
Un iter che ha avuto numerosi intoppi fin dalla sua nascita: la prima pubblicazione della gara per trovare il privato che costruirà e gestirà per 30 anni l’impianto (concessione del valore di quasi 30 milioni di euro) risale infatti al 2020; il bando è poi stato ritirato in autotutela. Al secondo bando hanno partecipato tre raggruppamenti temporanei di imprese, di cui uno era stato escluso e aveva fatto ricorso prima al Tar del Fvg, perdendo, poi al Consiglio di Stato che ieri ha confermato la sentenza di primo grado, dando ragione al Comune di Udine. All’origine del contenzioso, due diverse interpretazioni dei requisiti previsti dal bando per partecipare alla gara.
“Il Consiglio di Stato – ha annunciato il sindaco Pietro Fontanini -, ha definitivamente confermato la correttezza dell’operato dell’amministrazione nell’esclusione della Altair Funeral e della relativa RTI dalla gara per la gestione del nuovo tempio crematorio che sarà realizzato a Paderno. Al di là dei tecnicismi – ha continuato il primo cittadino -, quello che conta è che ora finalmente la commissione può procedere all’apertura della busta economica e all’aggiudicazione della gara, dando il via ai lavori di realizzazione di un’opera della quale la città ha un urgente bisogno per rispondere alla crescente domanda di cremazioni e che contribuirà anche alla riduzione dell’inquinamento atmosferico rispetto alle emissioni prodotte dall’impianto attualmente utilizzato presso il Cimitero di San Vito”.
Se l’amministrazione è soddisfatta, lo saranno probabilmente meno i residenti di Paderno che non hanno mai digerito il fatto di dover ospitare l’impianto nel loro quartiere. Contro l’opera, infatti, era nato anche un comitato spontaneo di cittadini che aveva raccolto oltre 2000 firme.