Il bilancio a Udine per Friuli Doc in osteria.
L’osteria friulana piace. Con oltre 2 mila porzioni vendute, “Friuli Doc in Osteria” si è confermata una proposta apprezzata dal pubblico, che anche in questa edizione di Friuli Doc non ha mancato di fare tappa nelle diciotto realtà cittadine aderenti all’iniziativa organizzata da Confesercenti Udine di concerto con il Comitato Difesa Osterie Friulane.
Per quattro giornate, dal 9 al 12 settembre, il capoluogo friulano ha rinnovato l’appuntamento con la buona cucina regionale, e fra le protagoniste indiscusse ci sono state proprio loro, le osterie, che come spiegato Marco Zoratti, presidente di Confesercenti Udine alla presentazione dell’evento “anno dopo anno, stanno recuperando centralità nella programmazione di Friuli Doc”.
Gnocchi superstar.
Da Artico, Pieri Mortadele, Al Cappello, Osteria Da Lucia, Ex Provinciali, Al Canarino, Al Fari Vecjo, La Torate, Al Fagiano, Cjanton Di Vin, Al Pavone, Osteria E Staffa, Al Pignolo, Al Lepre – Gustâ, Al Vecchio Stallo), Osteria Alle Volte, Cin Cin Bar, Alla Ghiacciaia nell’occasione hanno fatto una proposta enogastronomica variegata e attenta a tutti i gusti, a prezzi calmierati (dai 4 a 13 euro). Un’offerta gradita agli avventori che non hanno saputo resistere soprattutto agli gnocchi ripieni con la susina dell’Osteria da Artico, che ha venduto ben oltre 500 porzioni. Ma anche le tartine con la “mindricule” del Pavone sono state particolarmente apprezzate, ne sono state contate più di 350. Sono su per giù a quota duecento invece quelle con la mortadella vendute Al Pignolo. Andati a ruba anche il piatto a base di cevapcici, cotechino e costa del Cjanton di Vin (circa 150 porzioni), il gulasch del Vecchio Stallo (che ha superato le 100 porzioni) e il piatto a base di crema di patate e trota del Canarino (oltre 80 porzioni).
“Siamo molto soddisfatti della risposta di pubblico – hanno fatto sapere Marco Zoratti, presidente di Confesercenti Udine, ed Enzo Mancini, presidente del Comitato Difesa Osterie Friulane -. Si tratta dell’ennesima conferma che le osterie continuano a essere un luogo apprezzato, in cui, oltre a un’offerta enogastronomica di qualità le persone possono vivere il cibo come cultura ed esperienza, per sviluppare, partendo proprio dalle nostre specialità, il patrimonio storico e artistico dei luoghi della nostra terra”.