Il ritorno in classe per gli studenti delle superiori di Udine.
“Mi guardi preside, ci guardi. Come possiamo fare qualcosa se riceviamo solo porte in faccia?”. Ad un certo punto Anastasia Zanelli, 17 anni, che frequenta la classe quarta del liceo artistico Sello di Udine, si è staccata dal gruppo, si è abbassata la mascherina e, in lacrime, ha dato voce alla protesta che un centinaio di studenti hanno inscenato, questa mattina, all’ingresso della scuola di piazza Primo maggio. “Ci sentiamo abbandonati da tutti. Dalle istituzioni. Cosa dobbiamo fare?”, ha aggiunto mentre lo scroscio di un applauso approvava il suo coraggio.
Il primo giorno del quasi addio alla didattica a distanza per le superiori di Udine parte con il segno del nervosismo degli studenti verso i trasporti (“non sempre efficientissimi”, riferiscono), verso gli ingressi scaglionati (“che ci costringono a stare a scuola fino a pomeriggio tardi”) e per il dover abbandonare quel senso di sicurezza che le lezioni virtuali avevano in qualche modo dato, seppur nella rarefazione delle relazioni. Di fronte al Sello la rabbia è esplosa in maniera piú plateale, ma sono tanti i borbottii che arrivano dagli istituti di Udine.
La protesta al liceo artistico Sello.
Non tutti si sono, peró, dimostrati concordi nel liceo artistico con la protesta di questa mattina. I rappresentanti d’istituto, ad esempio, si sono smarcati dalla manifestazione. “Le problematiche ci sono, ma la scuola ha sempre fatto tutto il possibile – ha detto Valentina Ercolini, una dei rappresentanti d’istituto -. Non abbiamo nulla da recriminare ai nostri insegnanti, che anzi hanno cercato di venirci incontro in tutti i modi”.
Accanto a lei Marco Sorrentino, anche lui un rappresentante d’istituto. “La protesta di questa mattina non è tanto contro la scuola, ma è il sintomo della situazione che stiamo vivendo da un anno a questa parte“, ha spiegato. Tante volte si è parlato delle difficoltà della didattica a distanza e del riuscire a coniugare lezioni in presenza con il rispetto delle normative. “È un anno stressante – ha aggiunto Arrianna Marzolini, che frequenta la quinta -. Molti hanno paura del contagio e ormai si erano abituati a alle elezioni dal computer. Peró, serve anche comprensione”.
La preside Rossella Rizzatto ha cercato di calmare gli animi. “La situazione la conosciamo tutti. La scuola sta facendo tutto quanto in suo potere e cerchiamo di agevolare il più possibile gli studenti per il rientro in classe. Su eventuali problemi con i mezzi di trasporto non posso dire nulla, perchè non sono di competenza della scuola”, ha commentato.