Stazione di Posta a Udine: “Diventi uno spazio polifunzionale per offrire servizi alla comunità”

La proposta per la Stazione di Posta a Udine.

Sarà una seduta ricca di temi delicati e sentiti quella del Consiglio di Quartiere “Udine Centro”, in programma lunedì 7 aprile alle ore 19 presso la Sala Madrassi di via Gemona 66. All’ordine del giorno spiccano argomenti di grande rilevanza per la vita cittadina: la sicurezza nell’area della Stazione di Posta, la prevenzione del degrado urbano e il potenziamento dell’illuminazione pubblica nella zona di piazzale della Repubblica.

Proprio la Stazione di Posta — struttura destinata all’accoglienza temporanea delle persone in difficoltà — è tornata al centro del dibattito politico, grazie alle dichiarazioni di Luca Onorio Vidoni, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio comunale, che invoca un cambio di visione sulla destinazione d’uso dello stabile.

“Siamo stanchi di assistere al solito scaricabarile. Gli interventi spot dell’amministrazione si sono rivelati insufficienti. Quella che doveva essere una struttura diurna sta diventando, nei fatti, un dormitorio in pieno centro città”, afferma Vidoni. FdI propone una trasformazione radicale dello spazio: da punto di accoglienza a polo polifunzionale al servizio della comunità, con spazi per eventi, sedi associative, centri di aggregazione giovanile e persino ambulatori socio-sanitari. Un progetto che, secondo Vidoni, andrebbe sostenuto anche attraverso il PNRR, da cui il Comune ha già ottenuto fondi per infrastrutture sociali e inclusione.

“Fratelli d’Italia è pronta a fare la propria parte in ogni sede per chiedere la rinegoziazione del contributo, se necessario, con l’auspicio che l’amministrazione sia pronta al dialogo”, aggiunge il consigliere. Il Consiglio sarà anche occasione per definire future sedute e affrontare ulteriori questioni di interesse per il quartiere, in un momento in cui il rapporto tra cittadini, sicurezza urbana e qualità della vita resta più che mai centrale. L’appello alla partecipazione è forte: la comunità è chiamata a dire la sua.