Inaugurata la nuova stanza multisensoriale all’ospedale di Udine.
Taglio del nastro ieri per la stanza multisensoriale nella clinica pediatrica dell’ospedale Santa Maria della Misericordia a Udine, anticipato dallo scoprimento di una targa commemorativa del piccolo Michael Puppin che recita ‘coloro che vivono d’amore, vivono in eterno. Ricordando Michael Puppin e i bambini malati oncologici’.
“Risultati come la stanza multisensoriale che inauguriamo, la terza in Italia dopo Firenze e Milano, sono la speranza per vincere l’egoismo spicciolo che ostacola i cambiamenti necessari per la riorganizzazione del sistema sanitario – ha commentato l’assessore alla Salute del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi – . È un risultato dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale (Asufc), della Regione che ha finanziato il progetto con 60mila euro e della determinazione di Giuseppe Sibau come consigliere nella precedente legislatura. Ma qui converge anche la condivisione, da parte dei genitori, delle loro dolorose esperienze per consentire ad altri, che affrontano analoghe situazioni, di viverle in condizioni migliori. A loro va la mia gratitudine“.
L’inaugurazione e la dedica a Michael Puppin.
Presenti fra gli altri anche il direttore generale di Asufc Denis Caporale, Paola Cogo, direttrice della società clinica pediatrica, la mamma del piccolo Michael, Sanja Misic, e la presidente della Fondazione Progettoautismo FVG, Elena Bulfone, che ha collaborato al progetto.
“È un risultato che va declinato nell’attualità per rispondere alle sfide che abbiamo davanti e a bisogni di salute, cambiati nel tempo – ha chiarito Riccardi -, esigenze di salute condizionate dalle caratteristiche della società oggi profondamente mutata, ma anche dall’evoluzione della ricerca e delle tecnologie. Quello odierno è un esempio che consente di offrire nuove opportunità superando modelli arroccati sulle difese territoriali; i cittadini possono usufruire di queste opportunità se concentriamo i servizi e diamo risposte di qualità come in questa occasione”.
“L’egoismo spicciolo – ha rimarcato l’esponente della Giunta Fedriga – è il maggiore nemico di un’evoluzione necessaria del sistema rispetto alle diverse condizioni della società e alla velocità del mutamento del bisogno a cui la macchina organizzativa non riesce più a dare risposte con la stessa velocità; il rischio è di lasciare fuori una parte di quel bisogno. Mettiamo al centro le persone prima di preoccuparci di letti, di muri e di strutture“.
Uno spazio per i piccoli pazienti.
Nel dettaglio, come è emerso nel corso dell’incontro, la struttura diretta da Paola Cogo potrà ora contare su uno spazio dedicato al recupero di bambini con gravi disabilità o affetti da patologie oncologiche. Si tratta di un ambiente concepito per far rilassare il più possibile il bambino e stimolarne i sensi con soluzioni multimodali, controllate e personalizzate tramite l’utilizzo di oggetti sensorizzati, sistemi di proiezione, fasci di luci e amplificatori. L’ambiente della stanza si traduce in uno spazio immersivo, insonorizzato, dotato di strumenti tecnologici capaci di riprodurre stimoli di diverso tipo per favorire la riabilitazione dei pazienti in età evolutiva.