La visita alla scuola Dante di Udine.
Nella mattinata di oggi, lunedì 9 settembre, in occasione dell’apertura dell’anno scolastico, il sindaco Alberto Felice De Toni e l’assessore a Istruzione e Cultura Federico Pirone hanno fatto visita al complesso scolastico di Borgo Stazione, portando i saluti alle bambine e ai bambini della scuola Dante, della scuola Garzoni—Montessori, che coabitano nello stesso edificio, e della scuola d’infanzia Pecile.
La visita di questa mattina è stata l’occasione non solo per augurare un buon anno scolastico alle insegnanti e a tutto il personale, oltre che ovviamente alle bambine e ai bambini, molti dei quali all’inizio dell’avventura scolastica, ma anche per dare un segnale importante di attenzione e di vicinanza a una scuola e a un quartiere, come il borgo delle Magnolie, su cui si sta concentrando un notevole sforzo da parte del municipio udinese in termini di riqualificazione urbana e inclusione sociale.
Il complesso di via Dante è stato scelto anche per ricordare l’importante opera di riqualificazione che la vedrà al centro dell’attenzione nei prossimi anni. “La scuola Dante è il simbolo della rigenerazione urbana in Borgo Stazione, su cui stiamo concentrando i nostri sforzi politici ed economici”, ha ricordato De Toni.
“Mettendo insieme i finanziamenti regionali e il nostro impegno economico di oltre 2 milioni di euro, trasformeremo la scuola in un simbolo e punto di partenza della rigenerazione di tutto il quartiere. La scuola Dante è un luogo per noi importante, su cui vogliamo investire con prospettive a lungo termine perché ne conosciamo lo straordinario ruolo per l’integrazione e l’unione delle culture nella nostra città. Un grande valore di cui andiamo fieri, considerando il quartiere in cui si trova e la demografia delle classi, che vede una grande maggioranza composta da bambine e bambini di cittadinanza non italiana”, chiosa il sindaco.
Alcuni dati possono essere utili per inquadrare al meglio il tema. Udine è una città in cui la componente straniera è assolutamente rilevante: secondo gli ultimi dati disponibili, risalenti al 2023, 14.386 cittadini udinesi sui circa 98 mila totali non hanno cittadinanza italiana. Un dato in crescita, basti pensare che nel 2019, in periodo pre-pandemia Covid-19 lo stesso dato si fermava a 13.600. Sempre secondo gli ultimi dati disponibili, la popolazione straniera più giovane (0-14) ammonta a 2469 persone.
In questo contesto grande rilevanza acquisiscono i dati inseriti in ambito scolastico. Nelle scuole pubbliche udinesi il totale degli iscritti nell’anno appena concluso, era di 5923 tra bambini e ragazzi: 2834 alle primarie, 1024 nelle scuole d’infanzia e 2065 alle scuole secondarie di primo grado. Di questi quasi 1759 erano di cittadinanza non italiana, circa uno su tre, il 30%. Alla scuola Dante, in particolare, lo scorso anno i bambini di origine straniera iscritti erano 37 sui 56 totali, il 66%.
Sul tema della cittadinanza italiana in età scolastica interviene Pirone, sottolineando come “a scuola si apprende il sistema di diritti e di doveri indispensabili per vivere e convivere nelle differenze. Sostanzialmente, a scuola si impara a diventare cittadini. In questo senso lo Ius Scholae o una legge per l’acquisizione della cittadinanza che tenga conto del percorso scolastico è il minimo che la politica possa realizzare per riconoscere la crescita che affrontano i ragazzi tra i banchi di scuola e il valore dell’istituzione scolastica, mettendola al centro, non solo a parole, del presente e del futuro. Auspichiamo che la nuova apertura sul tema da parte degli esponenti politici nazionali possa condurre a degli sviluppi”.