Sicurezza partecipata a Udine, da settembre al via i corsi: sono 67 i volontari

A ottobre entrerà nel vivo il progetto di “Sicurezza partecipata”, il macro progetto che il Comune di Udine ha messo a punto con l’avallo del Ministero dell’Interno, primo protocollo in Regione a ottenerlo, per affrontare il tema sicurezza in città in maniera innovativa rispetto a quanto fatto in passato. L’obiettivo è duplice: coinvolgere direttamente i cittadini volontari, adeguatamente formati e nei limiti del regolamento, per eventi che interessano direttamente il territorio, nonché dare maggiore sostanza alla collaborazione interforze già presente.

“Con la sicurezza partecipata, abbiamo voluto coinvolgere i cittadini in un progetto strutturato, coordinato da tutte le forze dell’ordine del territorio, per trattare il tema sicurezza dal punto di vista della prevenzione. Una comunità coinvolta e partecipe – afferma l’Assessora a Polizia Locale e Sicurezza Partecipata Rosi Toffano – è una comunità che costruisce la sicurezza di tutti”.

Le adesioni.

Ad oggi sono 67 i cittadini che si sono proposti come referenti di quartiere per raccogliere le segnalazioni sul tema della microcriminalità e rappresentare un presidio di prossimità per i cittadini. Queste persone a settembre saranno formate con un corso specifico tenuto dalla Polizia locale e affronteranno uno specifico percorso di selezione. In seguito potranno iniziare a operare.

“Abbiamo avuto un buon riscontro, purtroppo in alcuni quartieri siamo ancora scoperti. Facciamo un appello ad aderire al progetto, piuttosto che organizzare iniziative simili in autonomia”  aggiunge tuttavia l’Assessora in merito ai recenti fatti di cronaca in alcune zone della città. “La sicurezza partecipata è un sistema per collegare le forze dell’ordine ai cittadini, prendendo in carico le loro necessità e segnalazioni in maniera più rapida ed efficace, con la mediazione istituzionale del Comune, tutelando anche la sicurezza delle persone” spiega infine l’Assessora.

Il protocollo di sicurezza partecipata.

I cittadini volontari potranno svolgere attività di mera osservazione rispetto a fatti circostanze che accadono nel proprio quartiere di riferimento, allo scopo di segnalarle alle istituzioni e alle forze dell’ordine. Non si tratta di segnalazioni di emergenze: per quelle rimane valido il numero unico 112. Non è prevista inoltre la possibilità di intervenire direttamente rispetto ad un evento a cui capita di assistere. Il referente, una volta osservato un determinato fatto, può segnalarlo al coordinatore, individuato tra i referenti, che provvederà ad inoltrare la segnalazione alle forze dell’ordine.

Gli avvisi da parte dei cittadini riguarderanno esclusivamente fatti di cosiddetta microcriminalità, quindi sospetti episodi di spaccio di sostanze stupefacenti, persone in stato confusionale e evidente difficoltà, situazioni significative di pericolo e disturbo alla quiete pubblica, atti vandalici, presenza di ostacoli pericolosi sulle vie di comunicazione, presenza o eventuale fuga sospetta di mezzi di trasporto o persone palesemente sospette, sospetti fenomeni di bullismo, utilizzo indebiti di spazi pubblici, presenza in luogo pubblico di auto, moto o biciclette che si sospettano rubate. Per quel che riguarda la presenza di persone in difficoltà o senza fissa dimora verranno coinvolti anche i Servizi Sociali del Comune.

La prevenzione.

“L’impegno sul tema sicurezza è stato intenso, fin da subito. Siamo convinti che sia la collaborazione tra i vari attori in gioco a far sì che gli interventi siano davvero efficaci. Per questo motivo abbiamo siglato protocolli d’azione con SSM e con Arriva per il controllo delle aree di sosta e per il presidio delle linee urbane più frequentate, a contrasto di fenomeni noti, anche violenti. E i risultati in questi mesi sono stati positivi”, aggiunge l’Assessora.

“La prevenzione rimane comunque l’aspetto preponderante dell’iniziativa di questa amministrazione – spiega ancora Toffano – . Lo dimostrano i numerosi incontri nei quartieri, le iniziative culturali e sociali spostate dal centro ai quartieri, la lotta alla marginalità più intensa grazie ad iniziative come la Stazione di Posta – che verrà ampliata, e il ricovero invernale per i senza tetto. Senza tralasciare il bando per la marginalità da 3 milioni di euro, che punta a trovare una soluzione strutturata sul tema dell’assistenza”.

“Il controllo, quando si parla di sicurezza, è certamente un fattore, ma minimo se comparato a quanto fatto in prevenzione”, chiosa l’Assessora Toffano che torna sull’intervento anti degrado in Borgo Stazione che ha richiesto il taglio delle siepi, in aggiunta ad altre misure per il decoro urbano. “Cittadini e istituzioni ci hanno chiesto maggiore sicurezza ed è una domanda a cui vogliamo e dobbiamo dare una risposta. In quella zona qualsiasi arredo viene vandalizzato, è giusto saperlo. Questa amministrazione ha per la prima volta, grazie al lavoro dell’Assessorato competente, avviato un censimento ed un’analisi della situazione arborea della città, pianificando oltre mille nuovi innesti. Le polemiche stanno a zero“.