I numeri nell’indagine Microcriminalità nel Comune di Udine, l’impatto sociale ed economico sulle imprese di Confcommercio
Il 40% degli imprenditori friulani rileva un peggioramento rispetto al passato riguardo la propria sicurezza quando svolge il proprio lavoro. Gli operatori dei pubblici esercizi i più preoccupati.
E’ quanto emerge dall’indagine “Microcriminalità nel Comune di Udine, l’impatto sociale ed economico sulle imprese” effettuata dall’Istituto di ricerca Format Research per Confcommercio Udine, su un campione statisticamente rappresentativo dell’universo delle imprese del commercio e dei pubblici esercizi dell’ex provincia di Udine (210 interviste).
I numeri
Negli ultimi due anni (2024-2023) secondo l’opinione delle imprese che operano sul territorio udinese sono aumentati i gruppi di giovani con atteggiamenti molesti, le risse e gli schiamazzi, i furti, i taccheggi, gli atti di vandalismo e le aggressioni.
Il 39,4% degli imprenditori che operano nel comune di Udine teme molto o abbastanza che la propria impresa possa essere esposta a fenomeni criminali quali furti, rapine, atti vandalici, aggressioni, violenze, etc. Anche in questo caso sono i bar, i ristoranti, i pubblici esercizi in generale a risultare più preoccupati. Ciò che maggiormente allarma gli esercenti sono i furti (38,7%), le truffe e le frodi informatiche (28,0%) e le aggressioni (24,0%).
Clima di insicurezza
Quasi il 59% circa degli imprenditori ritiene molto o abbastanza grave il problema dell’esposizione delle imprese del commercio al dettaglio, dei bar, dei ristoranti, al rischio di rapine, violenze e atti di vandalismo. Immaginando di trovarsi vittime di atti criminali, il 62,7% delle imprese sporgerebbe denuncia, il 42,0% segnalerebbe la situazione alle forze dell’ordine. Commercianti, bar, ristoratori hanno fiducia nell’azione dello Stato.
L’80% degli imprenditori ha investito nella sicurezza. Tra le misure messe in campo per la sicurezza dagli imprenditori del comune di Udine per tutelare sé stessi e le loro imprese prevalgono i sistemi di allarme antifurto e antirapina (52%) e la video sorveglianza (47,3%).
“Cerchiamo una soluzione di sistema”
“Non ci sostituiamo al Ministero che, puntualmente, monitora la situazione della pubblica sicurezza sul territorio. Quello che diffondiamo è un contributo di Confcommercio sul sentiment delle imprese“, ha detto Giovanni Da Pozzo, vicepresidente nazionale e presidente provinciale di Confcommercio Udine in occasione della presentazione del rapporto. “In particolare di quelle dei pubblici esercizi che lavorano in orari diversi da quelli del commercio e sono a stretto contatto con una platea più ampia di popolazione. Quello che ci interessa, anche stavolta, non è la protesta fine a sé stessa, ma cercare assieme a istituzioni e forze dell’ordine una soluzione di sistema“.
A illustrare l’indagine, il direttore scientifico di Format Research Pierluigi Ascani, che ha curato il lavoro. Oltre a Da Pozzo, era presente il presidente mandamentale Giuseppe Pavan.
“Impegno intenso e tangibile”
“Quello della sicurezza è un tema importante, a cui la cittadinanza è molto sensibile e per il quale il nostro impegno è stato intenso e tangibile“. Così ha esordito il Sindaco Alberto Felice De Toni in occasione della conferenza stampa di presentazione del report. All’appuntamento erano presenti anche il prefetto di Udine Domenico Lione e il Questore Alfredo D’Agostino.
“Non abbiamo mai sottovalutato la domanda di sicurezza dei cittadini e abbiamo messo a disposizione diversi strumenti nelle possibilità di una amministrazione: dal protocollo di Sicurezza Partecipata, primo esperimento del genere in regione, all’aumento del corpo di Polizia Locale destinato ai quartieri e l’impiego delle guardie giurate sul trasporto pubblico locale, esperienza quest’ultima poi replicata anche in altre città della regione. Il Comune di Udine ha voluto poi farsi promotore dell’iniziativa privata e ha aperto l’anno scorso, grazie a fondi regionali, anche un bando per sostenere l’acquisto di dispositivi di sicurezza e videosorveglianza per gli esercizi pubblici”, ha ricordato De Toni.
Bando per la videosorveglianza
“Sono pervenute 209 domande dalle attività economiche, ne abbiamo soddisfatte 85 esaurendo i fondi dedicati messi a disposizione. Negli ultimi mesi – ha proseguito il Sindaco De Toni – queste iniziative, insieme all’operato del tavolo per la sicurezza che ci vede coinvolti con la Prefettura e le forze dell’ordine, ha consentito di stabilizzare la situazione, a dimostrazione del fatto che ciò che abbiamo messo in campo sta funzionando, fermo restando che gli ultimi dati pubblici sul tema criminalità ci vedono all’82esimo posto in Italia, una posizione molto bassa. Gli standard perciò sono molto alti e su questo mi allineo ai dati e ai numeri forniti da Prefetto e Questore, che testimoniano il massimo impegno delle forze dell’ordine nel controllo del territorio”, le parole del primo cittadino.