Scontro su Udine in Consiglio regionale.
Udine è stata al centro di un acceso scontro, questo pomeriggio durante la seduta in cui il Consiglio regionale discuteva l’assestamento; un dibattito che è stato interrotto, visti i toni che si facevano via via roventi, con la sospensione della seduta.
A scatenare la polemica, le richieste di finanziamento arrivate dal Comune del capoluogo friulano: una relativa al project financing del Pala Carnera, e una al progetto di riqualificazione di Borgo Stazione. Se la prima è stata accolta dalla Regione, la seconda no.
“Mi è arrivata una lettera via whatsapp ieri dal Comune, a dibattito già iniziato – è intervenuto il presidente Massimiliano Fedriga -: su 40 milioni richiesti, 20 milioni, ossia il 50%, sono stati concessi a dimostrazione della disponibilità di questa giunta verso il capoluogo friulano. Per quanto riguarda il progetto di Borgo Stazione, che per ora è solo un masterplan, riteniamo che vada approfondito assieme a Prefettura e altre realtà, per valutare se sia effettivamente utile. Siamo disposti e, anzi, favoriamo un tavolo per la sicurezza a Udine. Va detto che con altri Comuni, anche di centrosinistra, abbiamo interlocuzioni che durano mesi: ho sempre dialogato con tutti allo stesso modo. Ma se qualcuno vuole utilizzare l’istituzione come gioco partitico, mi sottraggo”.
A prendere la parola, è stato poi il consigliere regionale del Patto, Massimo Moretuzzo, che ha criticato il presidente per i modi e i contenuti del suo intervento. Non si è fatta attendere nemmeno la reazione del Pd: “Il modo in cui la Giunta Fedriga ha ricoperto d’oro la
stragrande maggioranza delle realtà regionali, ‘punendo’ soltanto le amministrazioni di Centrosinistra e in particolare il Comune di Udine, non si è mai visto nella storia di questa Regione – ha detto il consigliere Francesco Russo -. In Aula, Fedriga ha provato a prendere in giro le Opposizioni e i cittadini di Udine (anche quelli di Centrodestra) dicendo che le richieste di quella realtà sono arrivate fuori tempo massimo: la verità è che chi non vota per lui in questa regione è figlio di un dio minore”.
“Le problematiche e le esigenze di una città come Udine vengono ricordate dal Centrodestra solo
quando si tratta di mortificare e attaccare brutalmente un’amministrazione comunale perché di colore diverso, come avvenuto in occasione dei tragici fatti delle scorse settimane. Quando si tratta di intervenire per risolvere i problemi e sostenere un rilancio, allora Udine sparisce dai radar” hanno commentato Manuela Celotti, Massimiliano Pozzo, Francesco Martines e Massimo Mentil (Pd).
“A fronte della richiesta da parte dell’amministrazione guidata dal sindaco De Toni, di un finanziamento di 22 milioni per la rigenerazione di Borgo stazione, dopo un anno di confronti durante i quali Udine ha cercato di costruire un programma di lavori e interventi strategici e di condividerlo con la Regione, l’unica cosa che possiamo dire è che la città capoluogo del Friuli è stata e continua a essere inascoltata da una Giunta regionale che si trova a gestire una disponibilità di risorse mai vista prima, ma che evidentemente continua a trattare i Comuni come figli e figliastri, e la città di Udine è l’unico figliastro fra gli ex capoluoghi di provincia”.