Scamarcio a Udine per il film “Alla Festa della Rivoluzione”.
Stanno per concludersi, a Udine, le riprese di “Alla festa della rivoluzione”, film per il cinema diretto da Arnaldo Catinari e prodotto da Fulvio e Federica Lucisano per Italian International Film con Rai Cinema, che vede tra i protagonisti Riccardo Scamarcio.
Avviate in Friuli Venezia Giulia lo scorso 21 ottobre, le riprese si concluderanno a Gorizia il 6 dicembre 2024, per un totale di circa sette settimane di lavorazione. Durante questo periodo, circa venti maestranze regionali sono state coinvolte nei vari reparti, insieme ad oltre 700 presenze di figurazioni generiche. Proprio in vista dell’ultimo ciak in città (previsto per il 22 novembre), oggi è stata organizzata una conferenza stampa per presentare il film.
Ambientato negli anni Venti, è una produzione storica in costume, con la sceneggiatura scritta da Arnaldo Catinari e Silvio Muccino, liberamente ispirato all’omonimo libro di Claudia Salaris edito da società editrice Il Mulino SpA. Il cast vede la partecipazione di Valentina Romani, Nicolas Maupas, Maurizio Lombardi, Darko Peric e con Scamarcio. La produzione beneficia del supporto logistico e del contributo della Friuli Venezia Giulia Film Commission – PromoTurismoFVG.
Le riprese si sono svolte principalmente in varie location della città di Udine, tra cui Piazza Libertà, Palazzo D’Aronco, Piazza XX Settembre e Palazzo Kechler, via Verdi e la Loggia del Lionello e il Chiostro della Basilica della Beata Vergine delle Grazie. Oltre a queste, sono state utilizzate anche residenze storiche private come Villa Giacomelli a Pradamano e Villa Pace a Tapogliano.
La città ha accolto con calore la produzione, mostrando grande disponibilità e partecipazione, sia da parte delle istituzioni locali, sia da parte degli abitanti, entusiasti di ospitare il film e il cast. Le riprese si concluderanno tra Trieste al Palazzo Carciotti e presso l’hotel Double Tree by Hilton, i sotterranei di Palmanova e Gorizia alla Sala degli Stati Provinciali del Castello.
“Siamo felici e orgogliosi di accogliere in Regione una produzione, un regista e un cast di primo livello – ha dichiarato Sergio Emidio Bini, assessore regionale alle attività produttive e turismo -. Il Friuli Venezia Giulia è sempre più attrattivo per l’industria del cinema, che qui trova maestranze ottimamente formate, location splendide e un supporto costante, anche economico. Il 2024 chiude il primo triennio di lavoro della FVG Film Commission in sinergia con PromoTurismoFVG che ha visto più che raddoppiare la dotazione del fondo con risorse economiche destinate alle produzioni che scelgono il FVG”.
“Il risultato è sotto gli occhi di tutti – ha concluso -: un proliferare di produzioni tv e cinematografiche che hanno generato una duplice ricaduta. Da un lato una visibilità senza precedenti in termini di spettatori raggiunti e dall’altro un rilevante impatto economico generato direttamente sul nostro territorio. In altre parole, abbiamo reso anche il grande e il piccolo schermo un veicolo di promozione turistica.”
La storia.
È il 1919 e Beatrice, una determinata spia al servizio della Russia, si trova a Fiume il giorno in cui il Vate, e l’eroe di guerra, Gabriele D’Annunzio, dà il via alla sua grande rivoluzione. Ma proprio durante la festa d’insediamento si trova coinvolta in un attentato alla vita del Poeta-Guerriero. Scoprire quali sono i nemici della rivoluzione è di prioritaria importanza: non solo per Beatrice che è lì per proteggere D’Annunzio ma anche per Pietro, il capo dei servizi segreti italiani, e per Giulio, un disertore della prima guerra mondiale legato però al movimento anarchico.
Sullo sfondo di una rivoluzione che intende cambiare il mondo, le vite di Beatrice, Pietro e Giulio si intrecciano rivelando una realtà in cui intrighi politici, amori impossibili e vendette private collideranno finendo per modellare non solo il loro destino ma anche quello di Fiume, di D’Annunzio e dell’Italia, che all’alba degli anni 20 si trova ad un bivio cruciale con la storia: quello tra dittatura e rivoluzione”.
Le parole dei protagonisti.
“Il film esplora un momento storico poco raccontato: la presa di Fiume del 1919 da parte di Gabriele d’Annunzio e la sua visione utopica e futurista di uno Stato fondato sull’arte, la parità, e una democrazia avanzata. D’Annunzio aveva una visione molto democratica, con ideali straordinariamente avveniristici, come l’uguaglianza tra uomini e donne e l’arte al potere, rendendo questa esperienza quasi rivoluzionaria per l’epoca – spiega così il regista Arnaldo Catinari -. Udine è una location straordinaria per questo film. Il suo centro storico, in particolare la splendida piazza e il Palazzo del Comune, offre uno scenario perfetto per ricreare il Governatorato di Fiume. La dimensione a misura d’uomo di Udine ci ha permesso di girare con maggiore facilità.”
“Devo dire che qui in Friuli Venezia Giulia ho mangiato e bevuto da Dio! – ha esordito Riccardo Scamarcio – Oltre a mangiare, chiaramente ho anche girato e lavorato – ha scherzato -. Con Arnaldo Catinari, il regista, ci conosciamo da diversi anni. È bello lavorare con lui perché sa quello che vuole e per un attore è importante avere un regista come lui”.
“Sono felice di essere qui e mi unisco ai colleghi nel raccontare la bellezza della regione e della città. Tra tutti i luoghi in cui abbiamo girato, mi resta impressa l’immagine della piazza e del palazzo – Piazza della Libertà e Loggia del Lionello, ndr – dove abbiamo girato una scena alle 5 del mattino: sembrava veramente di essere nel 1919, dovunque si posassero i miei occhi, non c’era nulla che disturbasse quest’atmosfera di un tempo andato”. Un’ultima battuta anche sulla lingua friulana, con cui l’attore si è imbattuto a più riprese nel soggiorno udinese: “È bellissima, l’ho ascoltata diverse volte in queste settimane. Sto anche iniziando a capirla“.
“Qui in Friuli Venezia Giulia mi sento a casa – ha commentato Valentina Romani -. Sono molto felice di essere tornata a Udine con questo meraviglioso e ambizioso progetto, per me estremamente stimolante. Interpreto un personaggio per me nuovo, che ha una luce che spero di portare sullo schermo. L’immagine che mi porterò da questa esperienza in Friuli Venezia Giulia è quella del frico con la polenta, che è qualcosa di davvero speciale che racconta l’identità del territorio”.
Il sindaco De Toni.
“È certamente vero che il cinema, come diceva Federico Fellini, è un’arte che va oltre il semplice intrattenimento, perché riesce a plasmare mondi, a trasformare la realtà e a raccontare storie che rimangono impresse nella memoria collettiva – ha detto il sindaco di Udine Alberto Felice De Toni, che questa mattina ha portato i saluti durante l’incontro stampa organizzato in Sala Ajace -. Ma il cinema – ha aggiunto – non è solo arte, è anche uno strumento di promozione culturale e turistica“.
“Udine, con la sua bellezza discreta e i suoi angoli suggestivi, ha saputo offrire un contesto perfetto per le riprese di questo film, e sono certo che le sue immagini sul grande schermo attrarranno visitatori da ogni parte, desiderosi di scoprire la nostra storia e il nostro patrimonio”.
“Ancora una volta Udine è stata scelta per fare da sfondo al grande cinema italiano – è intervenuto il vicesindaco e assessore al Turismo Alessandro Venanzi -. Grazie a questa collaborazione con la Film Commission FVG, la regione Friuli Venezia Giulia e la produzione che ha scelto i nostri luoghi, e per questo la ringrazio profondamente, non solo la bellezza e la storicità della nostra città e del Friuli ha avuto ancora una volta occasione di mostrarsi sul palcoscenico del grande cinema nazionale, ma tutti i cittadini e i visitatori hanno potuto provare l’emozione di vedere da vicino il film e la sua produzione in tutti i più piccoli dettagli. Un’opportunità, questa, tanto economica quanto turistica, sicuramente nuova che mette in evidenza ancora una volta tutte le potenzialità attrattive di Udine”.