In Friuli, 2 progetti per sfruttare l’intelligenza artificiale in sanità.
Lo sviluppo di algoritmi e un supercomputer: saranno questi gli strumenti innovativi su cui potrà contare la sanità del Friuli Venezia Giulia per la cura delle malattie rare grazie ad un investimento della Regione pari a 5 milioni di euro sull’intelligenza artificiale.
Due sono i progetti in corso di sviluppo, presentati questa mattina a Udine: nel primo, tramite l’IA saranno ridotti i tempi per la diagnosi delle malattie rare con l’applicazione di tecnologie digitali avanzate e saranno sviluppati nuovi strumenti a supporto della diagnosi; il secondo è relativo alla valutazione automatica delle immagini diagnostiche tramite l’IA: sarà sfruttata la capacità degli algoritmi di elaborare, identificare e classificare eventuali anomalie o lesioni a supporto degli operatori in ambito diagnostico.
“Questi progetti permetteranno di fare importanti passi avanti a favore del cittadino, per dare le risposte di salute di cui necessita, in maniera adeguata, sostenibile e appropriata – ha spiegato l’assessore regionale alla sanità, Riccardo Riccardi -. Nel rispetto dell’Artificial Intelligence Act approvato dalla Commissione Europea, che costituisce il primo regolamento al mondo per l’utilizzo dell’intelligenza artificiale”.
Alla presentazione dei progetti hanno preso parte, tra gli altri, il responsabile scientifico dei progetto, Maurizio Scarpa, direttore del Centro di coordinamento regionale delle malattie rare; il direttore generale dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale (AsuFc), Denis Caporale; il rettore dell’ateneo friulano, Roberto Pinton; il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro; il direttore della Scuola internazionale superiore di studi avanzati (Sissa) di Trieste, Andrea Romanino; la presidente di Area Science Park (Area di ricerca scientifica e tecnologica di Trieste), Caterina Petrillo.
“L’IA permetterà di raggiungere importanti risultati scientifici nel mondo sanitario, modificando le opportunità di approccio diagnostico e terapeutico, le modalità decisionali del medico e anche il rapporto medico-paziente – ha sottolineato Riccardi -. Avrà un ruolo chiave nella Telemedicina, gestendo in modo sostenibile il miglior trattamento possibile, soprattutto per portare le diagnosi sul territorio, arrivando fino a casa del paziente; sarà importante nella Medicina di precisione, analizzando dati genomici e identificando le varianti genetiche che possono contribuire all’insorgere di alcune malattie”.
“L’IA sarà strategica, poi, pure nel settore Biomedicale, strumento insostituibile per supportare il personale medico nel rilevamento e nella classificazione di malattie specifiche, e poi nei Modelli di previsione: strumenti, questi ultimi, che nell’ambito della ricerca farmacologica vengono usati per identificare le molecole ‘più promettenti’ da sperimentare in ambito clinico – ha aggiunto l’assessore -. I due progetti, avviati a inizio maggio, avranno una durata di 3 anni e vedranno operare insieme l’Asufc, UniUd, Area Science Park e Sissa. Complessivamente, l’IA ha il potenziale di migliorare gli esiti delle cure del 30-40%, riducendone allo stesso tempo i costi fino al 50%“.
In collaborazione con UniUd sarà quindi creata una struttura dotata di tecnologie ed equipaggiamento all’avanguardia per svolgere operazioni complesse di calcolo e sviluppare algoritmi di Ai per qualsiasi applicazione medica e non. “Una grande opportunità per il mondo sanitario, accademico, sociale e imprenditoriale” ha dettagliato Riccardi.
Sarà acquistato un supercomputer, top di gamma del supercalcolo, che sarà inserito in un Data Center di nuova generazione, per creare un centro specializzato per lo sviluppo e l’esecuzione di algoritmi di machine e deep learning che possa essere uno strumento, unico a livello regionale, in grado di permettere l’elaborazione in tempo reale di complessi algoritmi di apprendimento automatico di tipo supervisionato e non.