Un grande classico del teatro russo per un outsider della scena: arriva al Teatro Nuovo Giovanni da Udine venerdì 22 dicembre, per la rassegna “Tempi Unici”, L’ispettore Generale, capolavoro di Nikolaj Gogol con protagonista Rocco Papaleo. Scritta nel 1836 ma tragicamente più attuale di quanto si possa immaginare, la commedia rivive oggi grazie alla regia di Leo Muscato, autore anche dell’adattamento del testo.
L’ispettore generale è una commedia satirica estremamente divertente che si prende gioco delle piccolezze morali di chi detiene un potere e si ritiene intoccabile. Chlestakov (Daniele Marmi)è un frivolo viaggiatore di passaggio in un remoto paesino della Russia che viene scambiato per un alto funzionario dello Stato spedito dallo Zar ad indagare sulla condotta dei funzionari cittadini. Il malinteso scatena conseguenze nefaste per i “notabili” del piccolo villaggio – primo tra tutti per il Podestà (Rocco Papaleo) – che si troveranno a vivere il giorno più lungo e tragico della propria esistenza, col timore di venire smascherati.
Quando L’ispettore generale andò in scena per la prima volta, il pubblico rimase spiazzato: non era infatti raro che sulle scene russe venissero rappresentati gli abusi quotidiani dei burocrati statali, ma tutti i testi precedenti erano basati sulla contrapposizione fra il bene e il male, con personaggi positivi e negativi. Nella commedia di Gogol invece, per la prima volta, i personaggi sembravano essere tutti negativi e per gli spettatori dell’epoca questo era inconcepibile. Persino il finale appariva eccessivamente ambiguo: sia perché sulla scena non venivano rappresentati il trionfo della giustizia e la punizione dei corrotti, sia perché non era esplicitato se il vero ispettore generale annunciato nell’ultima scena, avrebbe fatto giustizia o si sarebbe comportato come il falso revisore. In realtà, il testo di Gogol è molto più metaforico che naturalistico e denuncia, attraverso riso e comicità, la burocrazia corrotta della Russia zarista. L’ispettore generale conduce in un mondo in cui l’ingiustizia e il sopruso dominano l’esistenza. Ma non è l’uomo a essere malvagio; è la società che lo rende corrotto e corruttore, approfittatore, sfruttatore, imbroglione.
“L’ispettore generale” di Nikolaj Gogol per la regia e adattamento di Leo Muscato è interpretato da Rocco Papaleo e (o.a.) Le musiche originali sono di Andrea Chenna, le scene di Andrea Belli, i costumi di Margherita Baldoni e le luci di Alessandro Verazzi. “L’ispettore generale” è una coproduzione Teatro Stabile di Bolzano, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale e TSV – Teatro Nazionale.