La distribuzione dei ripetitori 5G sul territorio di Udine.
Sono per ora 13 i ripetitori che sono stati attivati dai gestori telefonici nella città di Udine e che sfruttano le frequenze 5G. Un’attivazione che arriva in ritardo rispetto al resto del Friuli, a causa del blocco che aveva disposto Pietro Fontanini, sindaco di Udine. Circa un anno e mezzo fa infatti il primo cittadino aveva presentato un atto sottoscritto dalla giunta, con approvazione anche di diversi comitati, proprio per fermare l’installazione delle antenne 5G.
Il documento, però, era stato impugnato: Wind Tre aveva fatto ricorso al Tribunale amministrativo regionale, perché a causa dell’atto sindacale non poteva aggiornare i suoi ripetitori in via del Maglio e in via Sondrio. La sentenza del Tar è arrivata lo scorso febbraio ed è stata a favore della compagnia telefonica. In questo modo, la Wind Tre ha potuto portare avanti l’aggiornamento al 5G dei suoi ripetitori.
Le altre richieste.
In tutto sono giunte 34 domande per la frequenza dei 3.600 megahertz, che è quella usata dai gestori che hanno vinto la gara nazionale per il 5G. Tra questi ci sono Tim, Vodafone, Iliad, Fastweb, e la stessa Wind Tre.
Ad essere coinvolta nel programma di attivazione delle nuove frequenze, anche l’Arpa. Le compagnie telefoniche, infatti, devono comunicare anche all’ente regionale per l’ambiente la l’attivazione dei loro ripetitori. L’Arpa verifica che le emissioni del nuovo impianto rispettino i valori stabiliti dalla legge per i campi elettrici.
Oltre alle 34 domande per le frequenze dei 3.600 megahertz, sono arrivate altre 33 richieste per sfruttare i 700 megahertz. Ad ora però la banda non può essere utilizzata, perché è assegnata alle emittenti della televisione. Sarà però possibile usufruire dei 700 megahertz dalla seconda metà del 2022, quando le televisioni completeranno il passaggio allo standard DVB-T2.