Venanzi: “Cifra importantissima per il futuro della città e di un quartiere che, da troppi anni, è stato dimenticato”
22 milioni di euro per riqualificare Borgo Stazione: è questa la richiesta avanzata nelle scorse settimane dal Comune di Udine all’Amministrazione regionale che, in queste ore, sta discutendo in consiglio un’assestamento di bilancio del valore di 1 miliardo e 400 milioni di euro.
“22 milioni sono una piccola quota rispetto al totale della manovra finanziaria – commenta il Vicesindaco di Udine Alessandro Venanzi – ma una cifra importantissima per il futuro della nostra città e di un quartiere che da troppi anni è stato dimenticato. È un impegno che tutti insieme dobbiamo assumerci per onorare i cittadini udinesi che ci chiedono di intervenire in questa zona”.
Quattro le aree di intervento
Il progetto di riqualificazione, sviluppato dal Politecnico di Torino su incarico dell’amministrazione comunale, include quattro diverse aree di intervento strettamente collegate fra loro. La prima prevede interventi sull’ambito di via Roma, la seconda la riqualificazione di viale Leopardi, la terza la rigenerazione dell’area intorno a via Dante Alighieri e l’ultima la costruzione di un nodo intermodale con un parcheggio multipiano per auto e bici che attraverso una nuova piazza urbana collega viale Leopardi a via Roma.
Si tratta nel complesso di una ridefinizione generale degli spazi aperti, delle loro funzioni, del verde e delle attrezzature per la mobilità che possa favorire nuovi usi degli spazi pubblici incrementando la socialità positiva, il valore economico e sociale del sistema ambientale urbano.
Investire in un quartiere critico come Borgo Stazione
Così interviene l’assessore Ivano Marchiol che ha seguito la progettazione insieme al Politecnico: “La nostra priorità è investire in un quartiere critico come Borgo Stazione e abbiamo un’idea complessiva. L’obiettivo di rigenerazione urbana è restituire qualità di vita a un luogo che ad oggi manifesta troppe criticità. Nelle nostre intenzioni, rigenerare il quartiere delle Magnolie significa attribuirgli nuove funzioni, nuovi spazi e nuove prospettive“.
“Un intervento come quello che abbiamo in mente avrà un effetto positivo moltiplicatore sulla città, su tutto il territorio e su tutto il Friuli perché in borgo stazione non transitano solo gli udinesi ma anche i friulani e i turisti, senza contare le migliaia di studenti che ogni giorno frequentano questo luogo”, prosegue Marchiol. “Rigenerarlo significa creare occasioni di nuova socialità e di nuova economia. Il quartiere che è rimasto nella memoria degli udinesi per la sua bellezza e la sua vivacità è al centro dei nostri progetti per il futuro di Udine. Riportare le persone in borgo stazione significa inoltre generare sicurezza vera per tutti. È per questo che il progetto sviluppato con il politecnico insiste su tutto il quartiere e non su singole operazioni scollegate fra loro. Abbiamo partecipato al bando regionale sulla sicurezza ma il progetto ha necessità di essere affrontato nella sua interezza. Per questo il Comune di Udine ha questa come sua priorità e vuole investire nel quartiere chiedendo il supporto della Regione Friuli Venezia Giulia”.
Importanti ricadute sul piano della sicurezza
Un progetto di riqualificazione urbana ma dall’importante risvolto sul piano della sicurezza dei cittadini, come sottolinea il Vicesindaco. “Un intervento necessario per garantire le condizioni ordinarie di sicurezza per i nostri concittadini in una zona diventata complicata. Anche per questo siamo fiduciosi sulla collaborazione del Presidente Fedriga, della sua giunta e dei suoi consiglieri che sicuramente comprendono l’esigenza di garantire la sicurezza a Udine, restituendo un intero quartiere ai suoi cittadini. Udine deve ripartire da Borgo Stazione, questo bellissimo progetto, che non vediamo l’ora di presentare pubblicamente possa essere un volano per tutta la città”.