Il progetto al quale partecipa l’Università di Udine.
Contribuire a un’organizzazione della giustizia civile e penale più efficiente, efficace e vicina ai cittadini. È l’obiettivo del progetto di ricerca nazionale “Uni 4 Justice”al quale partecipa l’Università di Udine assieme ad altri 13 atenei statali, coordinati dall’Università di Bologna. Il progetto è finanziato con 8.89 milioni di euro dal Ministero della Giustizia per la sua importanza strategica nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). La sua durata è di un anno e mezzo.
L’Università di Udine si occuperà – assieme a quella di Trieste – dell’attuazione del progetto negli uffici giudiziari del distretto della Corte d’appello di Trieste e riceverà una quota di finanziamento di quasi 605 mila euro. L’Ateneo parteciperà con un gruppo di ricerca, coordinato da Luca Penasa, docente di diritto processuale civile, composto da docenti del dipartimento di Scienze giuridiche (Andrea Scella, Natalia Rombi, Dimitri Girotto e Federico Costantini) e del dipartimento di Scienze economiche e statistiche (Francesco Crisci).
“Il progetto – sottolinea la direttrice del dipartimento di Scienze giuridiche, Elena D’Orlando – costituisce per il mondo accademico un’importante occasione di collaborazione con il sistema della giustizia, per dare un contributo effettivo e concreto alla rigenerazione del nostro Paese in questo momento, per molti versi, unico e decisivo”. Il campo operativo di Uni 4 Justice riguarderà gli uffici giudiziari di primo e secondo grado di cinque distretti di Corte d’appello: Ancona, Bologna, Trento, Trieste e Venezia. Il progetto sarà condotto in stretta e costante collaborazione con questi uffici, nonché coi Consigli degli Ordini degli avvocati. “Si punta – spiega D’Orlando – a instaurare un rapporto di virtuosa sinergia fra mondo accademico e sistema della giustizia”.
Il progetto si articola in differenti azioni: individuare le buone pratiche già adottate nei Tribunali e nelle Corti d’appello; elaborare i modelli di Ufficio del processo conformi alle esigenze degli uffici giudiziari coinvolti e la loro attuazione e diffusione; costruire strumenti e metodi per potenziare la digitalizzazione dei flussi documentali; individuare modelli di intelligenza artificiale e legal data analytics per favorire l’ottimizzazione dei processi decisionali; creare strategie di comunicazione con il cittadino capaci di aumentare la fiducia nella giustizia.