La strage di Natale di Udine.
“Ricordare i servitori dello Stato oltre ad essere un obbligo istituzionale è il modo corretto con il quale rendere omaggio alla memoria di chi ha perso la vita nello svolgimento del proprio servizio per garantire la sicurezza della comunità”.
Lo ha detto l’assessore regionale alle Attività produttive Sergio Emidio Bini a margine della cerimonia svoltasi oggi a Udine nel corso della quale sono stati commemorati i caduti della Polizia di Stato. Durante la ricorrenza è stato dapprima deposto un fascio di fiori presso la lapide che ricorda gli agenti Giuseppe Guido Zannier, Adriano Ruttar e Paolo Cragnolino, deceduti nella strage del 23 dicembre 1998 in piazzale D’Annunzio, angolo Viale Ungheria, cui ha poi fatto seguito la deposizione di una corona d’alloro al Monumento ai Caduti della Polizia di Stato presente nello stesso piazzale. La cerimonia si è poi chiusa con la celebrazione della Santa Messa officiata dal cappellano della Polizia di Stato don Olivo Bottos nella chiesa “Beata Vergine del Carmine”.
La riapertura delle indagini.
La ferita legata a quell’episodio di quasi 23 anni fa di recente si è riaperta, con la procura che ha avviato nuove indagini che aprirebbero piste investigative diverse da quelle finora battute e che, è tutto da confermare ovviamente, vedrebbe il negozio di telefonia come obiettivo dell’attentato e non i tre agenti accorsi sul posto.
“Alla luce delle nuove indagini avviate dalla Procure di Udine – ha concluso Bini -, quell’episodio di cronaca che squarciò la vita quotidiana degli udinesi rappresenta una pagina della nostra storia sulla quale è necessario fare al più presto chiarezza, garantendo alla giustizia chi si macchiò di quel crimine che strappò dagli affetti familiari la vita dei tre agenti”.