La riapertura dei bar e dei ristoranti a Udine.
Il bancone è tornato a popolarsi fin dalla prima mattina. C’erano i clienti affezionati, passati per un saluto, quelli trascinati dal desiderio di un buon caffè, chi era semplicemente alla ricerca di una normalità che solo l’abitudine del bar riesce a dare. I locali di Udine sono tornati a riaprire dopo due mesi. E se i segni lasciati da quest’emergenza si vedono tutti, dallo sconvolgimento dell’arredamento alla necessità di rispettare le nuove misure prescrittive, l’entusiasmo dei gestori delle attività per la ripartenza non si può nascondere.
“Abbiamo riaperto, occorreranno alcuni giorni per capire, sabbiamo che sarà una ripartenza lenta, ma siamo qui”, dice Marco Crisafulli dell’Ego davanti al Terminal Nord. I tavolini all’interno sono stati dimezzati, si punta sul dehor e si seguono tutti i protocolli anti-contagio. “Abbiamo disposto i tavoli in modo da garantire il distanziamento, anche oltre il necessario, ma sappiamo quanto la sicurezza sia importante”, prosegue.
È fiducioso in questa ripartenza anche Valentin Bon del Quinto Recinto di Largo dei Pecile. Nel locale sono stati creati due ingressi separati e all’esterno c’era già qualcuno che beveva l’aperitivo. “La nostra speranza è che venga concessa la pedonalizzazione della strada la sera o il fine settimana – afferma Bon -. Tra locali ci siamo uniti e abbiamo presentato questa proposta al Comune, che consentirà di lavorare facendo rispettare le distanze ai clienti”.
Chi sta risentendo meno dei problemi di spazio è la birreria Bire di piazzale Osoppo. “Abbiamo la fortuna di avere un locale grande – spiega Luca -. Abbiamo riorganizzato i tavoli alternando le sedie e abbiamo realizzato dei menù usa e getta. Si ordina direttamente al cameriere e chiediamo ai clienti di non restare in piedi”. Il bilancio della chiusura per il locale è stato pesantissimo: solo a marzo ha perso 80mila euro di incassi. Sulla ripresa Luca è convintissimo: “Servirà del tempo”.