Negozi, parco ed area sportiva, due ipotesi per il recupero dell’ex Bertoli di Udine

Incontro con le categorie economiche per l’area ex Bertoli.

L’assessore all’Urbanistica Giulia Manzan ha convocato a palazzo D’Aronco i rappresentanti delle categorie economiche. Presente anche l’assessore al Commercio Maurizio Franz. L’incontro, a cui sono intervenuti Graziano Tilatti (Confartigianato), Giuseppe Pavan (Confcommercio). Nello Coppeto (Cna) e Alberto Cicuta (Confesercenti) ha avuto come obiettivo la presentazione dei progetti di recupero dell’area ex Bertoli e delle linee guida che l’amministrazione intende adottare sul tema della riutilizzazione delle aree dismesse.

“Stiamo parlando di un intervento che potrà cambiare l’aspetto dell’area a nord di Udine: un percorso di partecipazione è doveroso”, ha chiarito Manzan. L’assessore all’Urbanistica ha spiegato lo stato dell’arte della trattativa con la proprietà dell’Ex Bertoli al suo arrivo in Comune, e com’è stato riacceso il dialogo fino ad arrivare alla presentazione di due ipotesi progettuali (entrambe costituite da una superficie commerciale di 3.900 metri quadri, un’area direzionale e sportiva, una struttura ricettiva, e da un parco pubblico, in una prima ipotesi da 45 mila metri quadri, in una seconda da 60 mila metri quadri). “Ho cercato di spiegare alle categorie come la nostra priorità sia quella di completare la bonifica dell’ex Bertoli insieme alla realizzazione di un’area verde a disposizione dei cittadini. Poi viene tutto il resto. Credo che i rappresentanti del tessuto economico – ha aggiunto – abbiano compreso come in questa fase storica, dopo anni di nulla di fatto, sia arrivato il momento delle scelte, per chiudere una partita irrisolta da troppo tempo”.

Detto questo Manzan ha illustrato i contenuti di una delibera che martedì sarà portata in giunta nella quale saranno indicate le linee guida dell’amministrazione per il recupero di aree dismesse o degradate con un approccio orientato verso la valorizzazione dei centri storici. “Saranno mappate le aree più degradate sia dal punto di vista ambientale che urbanistico ed edilizio contestualmente alla schedatura delle zone potenzialmente commerciali per giungere a una loro progressiva riduzione”, ha concluso Manzan.