A Udine la 200a volta per segretario movimento difesa cittadino.
La donazione di sangue è diventata un vero e proprio impegno personale per Dino Durì, classe 1960, ex dipendente dell’ospedale Santa Maria Misericordia di Udine ora in pensione. Durì, che è anche segretario regionale del Movimento difesa del cittadino Fvg ed operatore volontario dell’ Associazione nazionale mutilati e invalidi civili di Udine ieri si è sottoposto al duecentesimo prelievo di 450 centilitri di sangue intero e 710 centilitri di plasma in aferesi.
Per Dino Durì donare il sangue è un gesto semplice, nobile e un atto concreto di grande solidarietà. Significa letteralmente donare una parte di sé a qualcuno che ne ha un reale bisogno in caso di eventi eccezionali o di interventi chirurgici.
Durì, nell’occasione, ha voluto rimarcare ai giovani, in particolare e non solo che “le associazioni provinciali donatori di sangue sono una grande rete di solidarietà e compartecipazione, basate sul volontariato e senza scopi di lucro, per assicurare un trattamento trasfusionale di qualità ai pazienti degli Ospedali e dei centri di cura che ad esso fanno riferimento, attraverso la donazione anonima, periodica, responsabile e gratuita del sangue. Ci vuole più coraggio a trovare una scusa che a donare il sangue – conclude Durì –. Donare accresce l’autostima e anche questo fa stare meglio”.
Al traguardo personale del donatore erano presenti in ospedale il dottor Giovanni Barillari, anche assessore comunale alla Sanità, e i presidenti dell’Afds di Colloredo di Prato, Rosanna Cosattini, e provinciale Roberto Flora.