Il corteo degli studenti a Udine.
Circa 300 persone, secondo le stime degli organizzatori, hanno preso parte a un lungo corteo di Udine che, partito dal Centro Studi, ha attraversato la città fino a piazza Primo Maggio. L’iniziativa, promossa dall’Unione degli Studenti del Friuli Venezia Giulia (Uds Fvg) con il sostegno di varie associazioni, ha visto una partecipazione eterogenea di studenti delle scuole superiori e delle università, uniti in una voce comune di protesta.
La protesta.
La manifestazione ha avuto un duplice obiettivo: contestare le politiche sull’istruzione del governo e della Regione Friuli Venezia Giulia e portare l’attenzione su questioni globali, come il conflitto israelo-palestinese. Il corteo, colorato da bandiere, striscioni e scandito da canti, si è fermato davanti a Palazzo Antonini, sede dell’Università di Udine, per lanciare un messaggio forte e chiaro: interrompere ogni collaborazione con Israele come segno di protesta contro la guerra in corso.
I giovani manifestanti hanno espresso una critica trasversale, toccando temi che spaziano dalla gestione della scuola pubblica alla sostenibilità ambientale, fino alla richiesta di giustizia sociale e pace nei contesti internazionali.
I punti del manifesto.
Durante il corteo è stato distribuito un manifesto che sintetizza le richieste avanzate dai manifestanti, concentrandosi su temi di cruciale importanza per il futuro della scuola e della società. I giovani hanno sottolineato la necessità di destinare maggiori fondi alla scuola pubblica, denunciando come i tagli e le privatizzazioni compromettano il diritto a un’istruzione di qualità per tutti.
Altrettanto fondamentale è stata la richiesta di garantire pari opportunità agli studenti, attraverso programmi di orientamento che sappiano includere e sostenere chiunque, indipendentemente dalle condizioni socioeconomiche di partenza. Infine, il manifesto ha posto l’accento sull’urgenza di promuovere la sostenibilità ambientale, integrando nelle scuole progetti concreti per affrontare i cambiamenti climatici e favorire una transizione ecologica equa e consapevole.