Un progetto di ricerca sull’invecchiamento cellulare.
Comprendere i processi di invecchiamento cellulare e ricercare nuovi agenti terapeutici da utilizzare anche contro il cancro: è quanto si propone il progetto di ricerca Seneca, guidato dal Dipartimento di Medicina dell’Università di Udine, e co-finanziato per 28 mesi con circa un milione di euro dall’Unione europea.
Al progetto collaborano le Università di Trieste e di Salisburgo e l’Eurac Research di Bolzano. Lo studio, intitolato “Epigenetica della senescenza cellulare nel processo di invecchiamento: ringiovanire il sistema immunitario a beneficio della salute umana” (Seneca), rientra nel programma Interreg Italia-Austria.
Il ruolo e le competenze dell’Ateneo friulano.
Il gruppo di ricerca di biologia cellulare dell’Università di Udine, coordinato da Claudio Brancolini, ha maturato una lunga esperienza nello studio dei meccanismi molecolari alla base del cancro. Fornirà le competenze per la comprensione della senescenza cellulare, dei meccanismi epigenetici legati alla senescenza, anche utilizzando tecniche di editing del genoma, cioè la possibilità di modificare o sostituire con grande precisione piccole parti della sequenza del Dna, e di sequenziamento del Dna di nuova generazione. Il team riceverà una quota di finanziamento di circa 285 mila euro grazie alla quale sarà possibile attivare delle borse di studio per giovani ricercatori.
Il contesto.
A causa del crescente invecchiamento della popolazione, la prevenzione e il trattamento delle malattie legate all’età, come il cancro, rivestono un’importanza centrale nell’assistenza sanitaria. Infatti, il rischio di cancro aumenta notevolmente con l’età. I processi di invecchiamento cellulare, noti come senescenza, svolgono un ruolo centrale nelle malattie degli anziani. La senescenza colpisce anche le cellule del sistema immunitario e porta a un declino della funzione del sistema immunitario e, a causa dell’indebolimento dell’attività antitumorale, a un aumento del rischio di cancro in età avanzata.
La ricerca.
Il processo di senescenza cellulare ha ancora molti lati oscuri. “Sono poco conosciuti – spiega Claudio Brancolini, professore di Biologia applicata – i profondi cambiamenti del Dna che accompagnano l’instaurarsi dell’invecchiamento cellulare. Esistono anche diverse forme di senescenza cellulare che possono determinare effetti diversi sulla funzionalità dei tessuti e anche in questo caso le nostre conoscenze sono incomplete. La rete di ricerca si occuperà di queste problematiche e cercherà anche di sintetizzare nuovi composti capaci di modulare il processo di senescenza cellulare in una prospettiva terapeutica”.