Prati fioriti e “hotel per insetti”, Udine ha il suo primo Piano del Verde: ecco cosa prevede

Il Piano Zero del Verde del Comune di Udine.

Il Comune di Udine ha presentato il suo primo Piano Zero del Verde, uno strumento che indica lo stato dell’arte del verde di una città e progetta gli interventi di sviluppo in modo organico. Si tratta del primo passo verso l’adozione del Piano del Verde. Introdotto dalla legge 10 del 2013 come strumento volontario per rispondere alle sfide ambientali e sociali del nostro tempo, a dieci anni di distanza dall’introduzione della norma è stato adottato soltanto dall’8% dei Comuni italiani. Udine è il primo capoluogo del Friuli Venezia Giulia a colmare questa lacuna e dotarsi di uno strumento di questo tipo. Inoltre il piano è stato redatto internamente, grazie al lavoro degli uffici tecnici del Comune.

“Una gestione competente e condivisa del verde cittadino non era più rimandabile – ha evidenziato l’assessore al Verde Pubblico, Ivano Marchiol. “Udine si trova, come la maggior parte delle città italiane, in una situazione di crisi ambientale legata da un lato alla carenza di spazi verdi pubblici e dall’altro agli emergenti problemi dovuti al cambiamento climatico. Dopo aver avviato per la prima volta il censimento degli alberi in città, ora iniziamo un percorso partecipato che ci porterà all’adozione di uno strumento per dare concretezza e trasformare Udine in una città più verde e vivibile, risolvendo i problemi del passato e costruendo un futuro sostenibile”.

La copertura di verde, sia pubblico che privato, del Comune di Udine copre una superficie di 37,54 kmq, pari al 66,14% del suo territorio, che è di 56,76 kmq. Gli spazi verdi pubblici coprono una superficie di 1,94 kmq, pari al 3,42% del territorio cittadino, sopra la media regionale ma al 43° posto a livello italiano. Lo spazio di verde pubblico per abitante è pari a 19,76 metri quadri, inferiore quindi alla media nazionale di 32,5. Ogni 100 abitanti ci sono 24,4 alberi di proprietà pubblica, un dato superiore rispetto la media italiana di 16,9.

La partecipazione.

Il Piano è anche uno strumento partecipato. Per questo è stato presentato a una serie di portatori di interesse locali, dall’Università di Udine ai rappresentanti degli ordini professionali e delle associazioni di categoria, fino alle associazioni ambientaliste. Sarà presentato anche a tutti i cittadini e organizzati incontri informativi e formativi con l’obiettivo di diffondere le buone pratiche, la conoscenza agronomica e botanica, oltre ad altre nozioni utili sulla gestione del verde.

Il verde pubblico a Udine.

La città dispone di 86 aree verdi per una superficie totale di 4.100 ettari. Il Parco Moretti, con i suoi 5,8 ettari, è il più grande, ma anche i due parchi fluviali hanno dimensioni significative: il Parco del Torre (69 ettari) e il Parco del Cormôr (30 ettari). Ci sono inoltre 8 giardini storici di proprietà comunale.

Ma le aree verdi sono anche un importante spazio di aggregazione sociale: il 53% delle aree verdi ospita giochi e arredi per un totale di 311 attrezzature complessive, oltre a panchine, fontanelle e cestini. In aggiunta, ci sono 37 aree attrezzate all’interno delle aree verdi scolastiche per un totale di ulteriori 258 attrezzatture. Inoltre, sei aree dispongono di attrezzatture per il fitness e 14 aree ospitano complessivamente 19 campi da gioco. Le aree per lo sgambamento dei cani sono 11. A Udine ci sono circa 25.000 alberi di proprietà pubblica: finora ne sono stati censiti 7.491.

Le criticità.

Tuttavia, le infrastrutture verdi soffrono di problemi strutturali e gestionali dovuti a potature sbagliate, carenza di acqua, errata progettazione del verde con scelta di piante inadatte al luogo o al clima, alberi piantati troppo fitti o in aiuole troppo piccole, ma anche al mancato rispetto degli alberi con auto in sosta sulle aree verdi, manovre delle auto contro gli alberi, senza dimenticare gli effetti del cambiamento climatico con eventi devastanti come la siccità dell’estate del 2022 e le tempeste dell’estate del 2023 e del 2024 che hanno provocato la morte di decine di alberi.

Le spese di gestione del verde.

Nel 2024 i costi per la gestione del verde pubblico sono stati complessivamente di 3 milioni 565 mila euro, dei quali 800 mila per la piantumazione di nuovi alberi. La gestione del verde orizzontale, che comprende gli sfalci di aree verdi e cigli stradali e manutenzione dei parchi è stata di un milione 476 mila euro, mentre la gestione del verde storico incide per 362 mila euro e le potature dei viali alberati e dei parchi per 450 mila euro.

La strategia del Piano.

Il Piano Zero del Verde si articola in cinque linee strategiche che comprendono complessivamente 24 azioni, da realizzare a breve, medio e lungo termine, con risorse interne o esterne e diversi tipi di investimento. Dopo le fasi di avvio, pianificazione ed esecuzione delle varie azioni, ci sarà anche quella di controllo con il monitoraggio, la misurazione e la verifica del progetto. Sono stati individuati 70 indicatori, sia quantitativi sia qualitativi rispetto alle linee strategiche individuate, a cui si aggiungono ulteriori 11 indicatori gestionali ed economici, con l’obiettivo di risolvere le criticità emerse e trasformare Udine in un modello di sostenibilità.

La prima linea guida è dedicata alla forestazione urbana e alla gestione arborea. Si prevede il completamento del censimento delle piante entro tre anni, con un investimento stimato di 350.000 euro. Saranno messe a dimora nuove alberature, selezionando specie adatte al cambiamento climatico e capaci di migliorare la qualità dell’aria. Inoltre, sarà potenziata la formazione degli operatori del verde e dei cittadini per garantire una gestione più consapevole e moderna.

La seconda linea strategica punta sull’aumento della biodiversità. Verranno creati prati fioriti e corridoi verdi per favorire gli impollinatori e la fauna urbana, oltre all’introduzione di “hotel per insetti”. Saranno rinaturalizzate alcune aree per restituirle al loro stato naturale o seminaturale, e sarà avviato un monitoraggio dei pollini per ridurre l’impatto delle piante allergeniche sulla salute pubblica.

Un’altra priorità è rappresentata dalla connessione degli spazi verdi. Infrastrutture verdi collegheranno i parchi fluviali con il centro cittadino, mentre verranno aumentati gli spazi verdi nei quartieri meno serviti. Anche le strade cittadine beneficeranno di interventi, con la piantumazione di alberi lungo i percorsi principali per migliorare l’estetica e l’ambiente urbano.

Grande attenzione sarà rivolta alla sicurezza e all’accessibilità. Le aree gioco obsolete verranno ammodernate, garantendo la conformità alle norme di sicurezza e l’accessibilità per persone di ogni età. I parchi saranno resi più sicuri grazie a illuminazione adeguata, telecamere e presidi. Verranno eliminati ostacoli architettonici per garantire percorsi accessibili a tutti e promosse attività sportive all’aperto per favorire la socialità.

Infine, il piano mira a valorizzare il verde come risorsa economica e culturale. I giardini storici diventeranno poli turistici, mentre i parchi fluviali ospiteranno attività sportive ed educative. Una segnaletica migliorata guiderà cittadini e visitatori, e saranno rafforzati i rapporti con i privati per favorire sponsorizzazioni e sinergie.