Anna Monte e Matteo Dunnhofer premiati con due borse di ricerca.
Un progetto sull’intelligenza artificiale e uno sugli antichi papiri di due giovani studiosi dell’Università di Udine, Matteo Dunnhofer e Anna Monte, hanno vinto un finanziamento europeo del programma “Marie Skłodowska-Curie”, per 576 mila euro complessivi, che premia ricerche di eccellenza post dottorato. Il “Marie Skłodowska-Curie” è fra i più prestigiosi programmi di ricerca finanziati dalla Commissione europea. Seleziona annualmente i ricercatori più promettenti dando loro l’opportunità di condurre un progetto scientifico spostandosi tra istituzioni e Paesi diversi. Le due borse di ricerca sono triennali e appartengono alla categoria “Global fellowship”. Prevede cioè due anni di ricerca in un Paese extraeuropeo e uno nell’ateneo sede principale, in questo caso quello friulano. Anche nel 2023 l’Università di Udine ha vinto due progetti del programma “Marie Skłodowska-Curie”.
“Per favorire l’attrattività di giovani di talento l’Università di Udine – spiega il rettore Roberto Pinton – ha adottato una politica di incentivazione alla presentazione di progetti di ricerca su bandi competitivi nazionali ed europei di prestigio, come “Marie Skłodowska-Curie”», prevedendo modalità concrete di accoglienza dei vincitori”.
L’Ateneo ha previsto anche la chiamata diretta come ricercatori a tempo determinato in “tenure track” di vincitori di progetti dello European research council (Erc) e del Fondo italiano per la scienza (Fis), che abbiano il profilo Starting Grant, cioè che siano nella fase di carriera compresa tra i 2 e i 7 anni dal dottorato di ricerca.
Anna Monte.
Friulana, Anna Monte lavorerà a un progetto su clima, ambiente e salute nell’Egitto greco-romano studiando gli antichi papiri. Ricercatrice del Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale, il suo studio è stato finanziato con 320 mila euro. Studierà l’impatto delle attività umane sull’ambiente naturale dell’Egitto antico e la ripercussione delle caratteristiche climatiche e dell’inquinamento “antico” sulla salute umana alla luce della documentazione su papiro in lingua greca tra il III sec. a.C. e il VII sec. d.C. Monte svolgerà i primi due anni di attività all’Università di Basilea sotto la supervisione di Sabine Huebner e il terzo anno all’Ateneo di Udine sotto la supervisione della professoressa Giuseppina Azzarello. Il suo progetto si intitola “Exploring the relationship between climate, environment, and health in antiquity through the papyri from hellenistic, roman, and byzantine egypt – Reclean”.
Dopo la laurea in Lettere classiche all’Università di Udine con una tesi specialistica in Papirologia, ha lavorato al Museo egizio di Berlino a un progetto di digitalizzazione della collezione papirologica. Contemporaneamente ha conseguito il dottorato all’Università Humboldt, nella capitale tedesca. È stata quindi assegnista di ricerca all’Università “La Sapienza” di Roma. Nel 2022 è stata titolare di un assegno di ricerca all’Università di Udine. Nel 2021 ha conseguito, con l’Università di Oslo, il riconoscimento “Seal of excellence” del programma “Marie Skłodowska-Curie actions” con uno studio sulle malattie degli occhi e le relative terapie testimoniate nei papiri letterari e documentari greci d’Egitto. Progetto che sta conducendo al Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale. Monte si dedica in particolare allo studio dei papiri medici, specialmente l’edizione di testi farmacologici su papiro, e all’indagine di malattie e infermità degli occhi, inclusa cecità, nel mondo antico. Ha visitato e lavorato a papiri di collezioni di università, musei e centri di ricerca di tutto il mondo. All’Ateneo friulano ha tenuto il laboratorio “Decifrare e interpretare i papiri medici greci”.
Matteo Dunnhofer.
Tarvisiano, Matteo Dunnhofer, è ricercatore del Dipartimento di scienze matematiche, informatiche e fisiche. Il suo progetto è stato finanziato con 256 mila euro. Studierà algoritmi all’intersezione tra intelligenza artificiale e neuroscienza nell’ambito del Visual object tracking (Vot), cioè l’utilizzo dei computer per il riconoscimento continuo di oggetti (persone, mezzi, animali…) in video. Settori applicativi come la guida autonoma, la videosorveglianza, la robotica e la medicina, traggono vantaggio dai risultati di questi studi. I primi due anni della ricerca si svolgeranno alla York University di Toronto (Canada) sotto la supervisione di Kohitij Kar. Negli ultimi dodici mesi le attività, supervisionate dal professor Christian Micheloni, si svolgeranno al Machine learning and perception (MLP) Lab dell’Università di Udine. Il laboratorio è attivo da diversi anni nella ricerca fondamentale e applicata su algoritmi di machine learning e computer vision. Il suo progetto si intitola “Towards primate-like artificial neural networks for visual object tracking – Prinnevot”.
Laureato triennale e magistrale in Informatica all’Università di Udine, Dunnhofer ha quindi conseguito il dottorato in Ingegneria industriale e dell’informazione sempre all’Ateneo friulano. La sua tesi di dottorato approfondisce proprio le questioni legate agli algoritmi di deep learning per il Visual object tracking. In seguito, sempre a Udine, ha svolto attività di ricerca presso il Laboratorio Machine learning and perception. Nel 2023 è stato visiting researcher presso il Massachusetts institute of technology (Mit), la York University e l’Università di Alcalá. A partire dal dottorato, Dunnhofer ha pubblicato oltre dieci articoli scientifici su riviste e conferenze internazionali. Nel 2021 è stato premiato per aver sviluppato il miglior algoritmo di Long-term Visual object tracking allla “Visual object tracking challenge”, la principale competizione internazionale sul tema, tenutasi all’ “International conference on Computer vision”. Attualmente partecipa a due progetti di ricerca nazionali e uno internazionale, finanziati, rispettivamente, dal Ministero dell’università e della ricerca e della Commissione europea rispettivamente.