Più di 200 i dipendenti a casa.
D’accordo con i sindacati, sarebbe stata attivata la cassa integrazione per i 200 dipendenti della Casa di cura Città di Udine, a cominciare dai prossimi giorni.
Il direttore generale dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale Massimo Braganti si è detto “esterrefatto” per la manovra, in un momento di massima carenza di personale sanitario.
“Da diverse settimane, avevamo richiesto la disponibilità ad accogliere nostri pazienti dalle medicine per potenziare le aree dedicate al Covid, la messa a disposizione di tecnologia per rianimazione (ventilatori) ma anche di avere l’elenco di anestesisti, medici, infermieri, OOS che potessero metterci a disposizione secondo i vari istituti contrattuali – ha continuato Braganti -. Di tali elenchi non abbiamo ad oggi avuto notizia, mentre apprendiamo la procedura di attivazione della cassa integrazione, in un momento in cui stiamo disperatamente cercando professionisti per garantire l’apertura dei posti Covid a Udine e a Palmanova, che richiedono un maggior carico assistenziale”.
“Appare assurdo ricercare medici e infermieri in giro per l’Italia, avendone la disponibilità nel nostro territorio”, ha concluso Braganti.