Stefano Salmè critica le parole dell’assessore alla Cultura di Udine.
“Disarmanti”. Così Stefano Salmè, segretario politico della lista civica Io Amo Udine, definisce le parole dell’assessore comunale alla Cultura, Fabrizio Cigolot, che proprio ieri, annunciando l’obbligatorietà del Green Pass per fruire di servizi bibliotecari, museale e per gli spettacoli a Udine, aveva provato a dare una sua spiegazione alla necessità della vaccinazione.
“Siamo consapevoli che le norme richiamate sono nazionali e non spetta certamente all’amministrazione comunale discuterle – commenta Salmè – ma nemmeno il Governo ha avuto l’ardire di rendere così esplicita la vera intenzione del certificato verde”.
Le parole di Cigolot.
Cigolot, lo ricordiamo, aveva descritto il Green Pass come “una misura severa che risponde, a mio avviso, non solo alle esigenze di contenimento della pandemia quanto, soprattutto, a considerazioni d’ordine giù generale volte a indurre chi non si è ancora vaccinato a farlo presto per non rischiare di venire escluso dalla vita culturale e sociale”.
Apriti cielo. Un’affermazione che per Salmè “grida vendetta per l’inconciliabilità assoluta tra fare cultura e discriminare. Chi oggi accetta quasi con entusiasmo queste discriminazioni per forzare la campagna vaccinale, non deve però illudersi. Anche se l’obiettivo vaccinale dovesse essere raggiunto – prosegue Salmè che, prima di approdare alla lista civica Io Amo Udine, è stato per anni segretario nazionale della Fiamma Tricolore –, queste umiliazioni lasceranno un solco profondo nei cittadini che le avranno subite e questo si ritorcerà in futuro verso quei rappresentanti del popolo che hanno tradito il loro mandato elettorale. Immaginare che il sapere venga precluso a chi, per libera scelta, ha deciso di non aderire alla campagna vaccinale, rimanda a tempi bui che nessuno vorrebbe rivedere”.
Test salivari ai non vaccinati.
Per Salmè una soluzione potrebbe essere che “l’amministrazione impegni uno stanziamento di risorse utili a garantire test salivari per tutte le persone non vaccinate che vogliono abbeverarsi nei luoghi della cultura cittadina, in primis nel sistema bibliotecario. La giunta accetti questa nostra proposta di buonsenso, che proviene, tra l’altro, da persone che hanno deciso di vaccinarsi ben prima del ricatto Green Pass. Se invece la giunta comunale insisterà nel promuovere la discriminazione tra cittadini, si prepari ad una dura contestazione”.