Polemica sui fondi (non dati) a Udine, ecco come sarà Borgo Stazione nel progetto del Comune

La polemica sui fondi non dati a Udine per il progetto di Borgo Stazione.

Dopo la polemica scoppiata ieri in consiglio regionale per i fondi non assegnati al Comune di Udine, tra accuse di aver mandato “la richiesta via whastapp” e contro-risposte “La Regione umilia la città”, oggi è il sindaco Alberto Felice De Toni a rispondere, smorzando i toni, spiegando che l’interlocuzione era già in atto da mesi e mostrando (parte) del progetto per riqualificare Borgo Stazione, quel progetto che la Regione non ha finanziato.

La comunicazione tra Comune e Regione.

Fedriga ieri aveva detto che la richiesta di 22 milioni per cambiare il volto a quel quartiere era stata inviata solo il giorno prima, via messaggio. Non è vero, spiega il Comune “date alla mano”: il sindaco ha infatti spiegato che l’interlocuzione è in corso da mesi, che le comunicazioni ci sono state via mail, via pec e, sì, anche via whatsapp, elencando tutta la procedura seguita, più lunga, secondo quanto ha spiegato De Toni, di quella relativa alla richiesta per il finanziamento (concesso) di 20 milioni per il PalaCarnera.

“Abbiamo presentato a dicembre tre proposte riguardanti Borgo Stazione, la Safau e il Cavalcavia Simonetti. Il masterplan del Politecnico di Torino è arrivato a metà aprile e quindi c’è stato confronto. Ci sono anche delle situazioni di conflitti a livello regionale e nazionale tali per cui dopo non è facile il dialogo tra amministrazioni di colore diverso e quindi tra Comune di Udine e Regione, perché ci sono forze politiche che vivono di conflitto“.

“In una manovra di 1.348 milioni – è la posizione dell’amministrazione udinese -, richiederne 22 per Borgo Stazione ci è sembrato coerente. Non c’è alcune strumentalizzazione politica, vogliamo realizzare la rigenerazione urbana di Borgo Stazione, per il bene della città e del Friuli“.

De Toni non ha cercato lo scontro e, anzi, ha sottolineato che “vogliamo mantenere aperto il dialogo con la Regione, con un atteggiamento istituzionale. Se c’è stato un problema di comunicazione, lo supereremo perché è interesse nostro e della Regione lavorare per il bene comune: se c’è peccato, l’importante non è trovare il peccatore, ma cercare di andare avanti per risolvere i problemi città”.

Andare avanti su Borgo Stazione senza i fondi della Regione? “Noi contiamo che sia finanziato, come credo che sarà, nella Finanziaria. Se verrà confermato il primo lotto, da 3,7 milioni, sarà un inizio, poi partiremo su fondi messi a bando e credo che apriremo con la Regione un dialogo positivo”.

Intanto, come detto, il Comune ha diffuso alcuni rendering del futuro di Borgo Stazione dopo la riqualificazione: sono quattro le diverse aree di intervento strettamente collegate fra loro. La prima prevede interventi sull’ambito di via Roma, la seconda la riqualificazione di viale Leopardi, la terza la rigenerazione dell’area intorno a via Dante Alighieri e l’ultima la costruzione di un nodo intermodale con un parcheggio multipiano per auto e bici che attraverso una nuova piazza urbana collega viale Leopardi a via Roma.

Si tratta nel complesso di una ridefinizione generale degli spazi aperti, delle loro funzioni, del verde e delle attrezzature per la mobilità che possa favorire nuovi usi degli spazi pubblici incrementando la socialità positiva, il valore economico e sociale del sistema ambientale urbano

Viale Leopardi e via Dante

Nuovo piazzale Magnolie

Viale Leopardi