Il sindaco Udine ascoltato in Commissione affari costituzionali.
“Dagli effetti disastrosi”. Così il sindaco di Udine, Pietro Fontani, ha descritto alla Commissione affari costituzionali della Camera dei Deputati “la conversione del decreto legge in esame, con il quale si ridisegna radicalmente il quadro normativo in materia di immigrazione”, ha spiegato il primo cittadino.
Fontanini è stato ascoltato in videoconferenza alla Commissione nell’ambito dell’esame del disegno di legge di conversione del decreto legge Salvini con cui si riscrivono le disposizioni in materia di immigrazione. “Nel mio intervento – ha spiegato il sindaco – ho posto l’accento sugli effetti disastrosi che la conversione del decreto legge in esame, con il quale si ridisegna radicalmente il quadro normativo in materia di immigrazione, avrebbe su un territorio come il nostro, già oggi pesantemente esposto ai flussi provenienti dalla rotta balcanica”.
“Ho descritto ai commissari – ha chiarito Fontanini – la realtà udinese spiegando che il tema della sicurezza, soprattutto in una città di medie dimensioni e vicina al confine di Stato come la nostra, è strettamente legato alla presenza di stranieri, come dimostra, solo per citare l’ultimo episodio in ordine di tempo, l’esito dell’operazione del carabinieri che in questi giorni ha portato alla denuncia di cinque persone, di cui quattro straniere, per spaccio di droga”.
Il sindaco ha anche “spiegato la strategia dei trafficanti di esseri umani che vedono nella città di Udine il luogo ideale, come distanza dal confine, per scaricare i migranti. Ho infine fatto notare che il nuovo quadro normativo verrebbe preso come un invito a venire nel nostro Paese, e questo non possiamo permettercelo, soprattutto in una fase delicata dal punto di vista sanitario e sociale come quella che stiamo attraversando”.