Le iniziative a sostegno del fisarmonicista Liubomyr.
La sua storia ha commosso tanti. E ora, il Friuli è pronto a mobilitarsi per “salvarlo”. Liubomyr Bogoslavets, il fisarmonicista diventato uno dei simboli del lockdown – con relativa vena malinconica – a Udine, da qualche giorno è rinchiuso nel Centro per il rimpatrio (Cpr) di Gradisca.
Aveva commosso il Friuli con la sua fisarmonica, è finito nel centro per il rimpatrio.
E ora, sono partite tre iniziative per aiutare Liubomyr. Lo ha annunciato Sara Rosso, consigliera comunale di Udine, pronta a sposare la causa assieme alla Oikos Onlus. La prima è una petizione online di sostegno sulla piattaforma Change (qui il link), che ha raccolto già un centinaio di sottoscrizioni.
La seconda è un video online, in cui ognuno “manifesta” il suo dissenso con un nastro adesivo bianco sulla bocca con la scritta “No CPR!” mentre suona uno “strumento muto”. L’invito è poi a postare il video sui social con l’hashtag #LiubomyrBogoslavetsLibero.
Infine, è in programma un flash mob musicale in piazza San Giacomo a Udine: l’appuntamento è per sabato 19 giugno alle 17, nella giornata precedente la Giornata mondiale del rifugiato. L’evento sarà anche trasmesso sui social.
Dopo la richiesta di aiuto, Udine e il Friuli si mobilitano per Liubomyr, il musicista di strada diventato un simbolo.