I ritardi sui treni deviati sulla “Cintura” di Udine.
La nuova tratta ferroviaria sulla “Cintura” di Udine fa allungare i tempi di percorrenza dei treni, provocando disagi. Lo sostiene il Comitato Pendolari Alto Friuli, che ha effettuato un dettagliato monitoraggio su 162 corse e sui rispettivi tempi di percorrenza dal 14 settembre (da quando cioè ha preso il via la sperimentazione su 5 convogli passeggeri qui deviati) al 24 ottobre 2020. “Lo abbiamo fatto – spiegano i portavoce del Comitato – con spirito costruttivo, senza alcuna preclusione ideologica”.
La nuova linea di “Cintura”, attivata nel 1995, fino al 2011 di fatto non è stata utilizzata. A oggi è una linea a binario unico, a differenza della Pontebbana che ha visto il raddoppio dei binari negli anni Novanta e sulla quale oggi circolano 32 treni passeggeri giornalieri. “L’unico tratto non raddoppiato – ricorda il Comitato – è quello nel comune di Udine: a metà anni ’90 infatti il progetto di raddoppio e interramento dei 4 km della tratta Bv.Vat-Udine è stato bloccato dal Comune a fronte dell’avversione di alcuni residenti di Laipacco che temevano un intervento invasivo”.
“L’analisi – proseguono i pendolari – ha comparato il tempo di percorrenza programmato con quello effettivo, evidenziando ritardi e tempi di percorrenza parziali tra le singole stazioni, dove si sono registrati recuperi e riduzioni dei tempi di percorrenza non occasionali. Lungo la linea di Cintura (Bv. Vat–Parco–Udine) si è registrato un tempo medio di percorrenza di 8 minuti e 10 secondi, contro i 4 minuti della linea diretta Bv.Vat-Udine. Il tempo di percorrenza in Cintura tuttavia può arrivare a superare i 12 minuti come successo in alcuni casi quando si sono verificati conflitti di circolazione. Il treno infatti proveniente dalla Cintura deve infatti attendere a Vat o a Parco l’incrocio con altro treno rispettivamente diretto a Tarvisio o a Trieste, atteso che la Cintura come detto è una linea a binario unico. Gran parte della Pontebbana – da Bv. Vat a Carnia/Tarvisio – permette, invece, significative riduzioni dei tempi di percorrenza: il monitoraggio ha evidenziato infatti che il tempo effettivo di percorrenza dei treni è quasi sempre inferiore rispetto a quello previsto dall’orario. Lungo la relazione Tricesimo-Carnia ad esempio si può giungere in media a limare oltre 5 minuti. Il monitoraggio ha invece confermato che per tutti i treni deviati vi è una certa difficoltà a mantenere i tempi di percorrenza lungo la relazione Udine-Tricesimo o viceversa (14 minuti) a causa del passaggio lento in Cintura”.
“Emerge – dice il Comitato – che è possibile modificare l’orario per i treni deviati, tornando ai tempi di percorrenza pre-sperimentazione, sterilizzando gli aumenti di percorrenza della Cintura, grazie alle riduzioni di percorrenza lungo la relazione Tricesimo-Carnia-Tarvisio”, assicurando così un servizio più veloce e appetibile. “Esprimiamo la nostra contrarietà allo spostamento del traffico passeggeri in Cintura con l’attuale situazione infrastrutturale, trattandosi di linea a binario unico non attrezzata tecnologicamente” aggiunge il Comitato, che chiede anche una consona rivisitazione dell’orario di alcune corse.
La soluzione sarebbe, secondo i pendolari, la “creazione della fermata di Udine Vat, integrata da un adeguato servizio bus urbano, che garantirebbe una sensibile riduzione del traffico su gomma ed un contestuale aumento dell’utilizzo del servizio ferroviario che per tempi e costi risulterebbe concorrenziale all’auto. Il tempo di viaggio ipotizzato Gemona-Udine Vat sarebbe inferiore a 20 minuti al costo di circa 50 euro mensili, da Tarvisio circa 1 ora”. Considerazioni e monitoraggio sono stati inviati a Regione, sindaci interessati, Trenitalia e Rfi.