Passaggi a livello a Udine, intesa tra Regione, Comune e Rfi per la loro dismissione

Il protocollo d’intesa sul Nodo Udine e i passaggi a livello.

La giunta regionale ha approvato lo schema di protocollo d’intesa per la realizzazione dell’intervento relativo al Nodo di Udine e alla dismissione dei passaggi a livello lungo la tratta ferroviaria Udine-Pm-Vat, da sottoscrivere tra Regione Friuli Venezia Giulia, Comune di Udine e Rete ferroviaria italiana Spa (Rfi).

A darne notizia è l’assessore regionale alle Infrastrutture e Territorio, Cristina Amirante:” “Procediamo lungo questo importante iter che riteniamo prioritario per risolvere la problematica rappresentata dal ‘collo di bottiglia’ individuato nel tracciato ferroviario del corridoio Adriatico Baltico, di cui il nodo di Udine fa parte – ha spiegato -. Si tratta di un’azione che rappresenta una priorità anche a livello europeo e nazionale. Contemporaneamente, si migliora un’infrastruttura strategica pure sul fronte del traffico merci e passeggeri per l’interesse regionale, a partire dai nodi logistici principali. Grazie al protocollo avremo finalmente una esatta contezza del cronoprogramma dei lavori“.

“L’intervento – ha ricordato l’esponente dell’Esecutivo – è previsto dalla programmazione Stato-Rfi del Contratto di programma 2012-2016, confermato in quello attuale in vigore dal 2021 al 2027, e dagli strumenti di pianificazione regionale, la cui completa attuazione, nei termini più celeri possibili, viene ritenuta prioritaria per diversi motivi, tra i quali lo spostamento di tutto il traffico ferroviario sulla linea di cintura, liberando l’attuale tracciato storico Udine-Pm-Vat”.

“L’urgenza viene rappresentata anche dalla necessità di avviare un percorso di studio e progettuale con Rfi che consenta, da un lato, di gestire con il necessario anticipo eventuali ulteriori esigenze di traffico ferroviario derivanti principalmente dall’incremento della parte riguardante le merci sulla direttrice da e verso Tarvisio e Austria e, dall’altro, di ricucire il tessuto urbano di Udine che la ferrovia – nella tratta storica Udine-Pm-Vat – oggi ancora divide” ha aggiunto Amirante. “Al momento è in corso di realizzazione la fase ‘zero’, che riguarda il nuovo impianto ‘Apparato centrale computerizzato’ di Udine, ovvero l’impianto che regola la circolazione ferroviaria”.

Dopo la sottoscrizione del protocollo d’intesa, Rfi invierà i cronoprogramma dell’intero intervento del Nodo di Udine e del finanziamento necessario alla realizzazione degli interventi nelle loro singole fasi: “In questo modo – spiega Amirante -, sarà possibile non solo disporre di una prospettiva temporale per la conclusione dell’opera, ma anche dei momenti in cui lo Stato dovrà rendere disponibili, via via, i relativi finanziamenti, così da evitare blocchi nella sequenza dei lavori”.

“Rfi si impegna a valutare la possibilità, anche prima del completamento dell’intervento del Nodo di Udine, di sospendere l’esercizio ferroviario nel tratto urbano, in funzione delle esigenze di capacità del mercato, e ad attuare prioritariamente le opere necessarie allo spostamento di tutto il traffico ferroviario sulla linea di circonvallazione; in ogni caso, a conclusione degli interventi sul Nodo, tutto il traffico ferroviario sarà trasferito sulla linea di cintura, facendo sì che la linea storica permarrà in esercizio per la sola gestione emergenziale del traffico ferroviario”.

Amirante ha spiegato, infine, che “Rfi si impegna ad avviare uno studio finalizzato a definire gli interventi aggiuntivi mirati sia a soddisfare eventuali ulteriori esigenze di capacità derivanti da potenziale sviluppo del traffico, sia ad agevolare la ricucitura del tessuto urbano con l’eliminazione dell’attuale cesura dell’abitato“.